Regia di Courtney Solomon vedi scheda film
Da quasi trent’anni “Dungeons & Dragons” è uno dei giochi di ruolo più amati, traendo inesauribili ispirazioni dai miti e dalle iconografie medioevali. Come spesso accade “il gioco” è diventato un film, solo che al cinema esso perde il contatto diretto col fruitore e si trasforma in qualcosa di freddo e trascendentemente inutile. “Dungeons & Dragons” non si sottrae a questa ineluttabile tendenza e diventa un insipido clone di serial tv come “Xena” e simili, guarnito da draghi sputafuoco, maghi, nani e elfi. La storia racconta le gesta di Ridley, un ladruncolo assurto al rango di salvatore dell’adolescente Imperatrice Savina, il cui potere è minacciato dal complotto del perfido Profion che vuole sventare il progetto imperiale volto a eliminare le diseguaglianze nel regno. È un fantasy senza mistero quello che ha confezionato l’esordiente Courtney Solomon che però, bontà sua, ha una buona fama come giocatore di D. & D. e un discreto umorismo. Il personaggio più divertente è quello di Snails, amico e compagno di scorrerie di Ridley, che indossa i panni del matto, simpatico cialtrone sempre pronto alla battuta, mentre Jeremy Irons inanella un altro ruolo imbarazzante interpretando il perfido Profion, emulato dall’algida Thora Birch che di regale mostra ben poco. Il set praghese conserva indubbie fascinazioni medioevali, non sorrette però dagli effetti speciali, decisamente al risparmio.
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