Regia di Catherine Breillat vedi scheda film
76° FESTIVAL DI CANNES 2023 – IN CONCORSO
Una brillante avvocatessa intreccia una relazione sessuale col figlio adolescente di primo letto del marito.
La regista Catherine Breillat , sempre attratta dai temi scabrosi, firma un'operetta intrigante, dove oltre al sesso fa da padrone la menzogna, quella della donna che intende negare ad ogni costo che i rapporti siano mai avvenuti, e il ricatto messo in atto dal ragazzo Théo.
Il volto angelico ed erotico del suo protagonista maschile Théo, irresistibile seduttore in erba, riempe lo schermo mentre la seria avvocatessa, dopo essersi fatta travolgere dalla passione proibita, finge ipocrita indignazione davanti alle domande marito attonito.
La parte incentrata sulla seduzione e lo sbocciare della passione funziona bene e i due protagonisti rendono credibile l'attrazione reciproca e gli amplessi oltre la differenza di età. Pesa però sul resto del film una certa superficialità nell’indagare le implicazioni di una relazione tanto moralmente discutibile e proibita, sia da parte della donna adulta che del ragazzo (per non parlare del marito-padre) limitandosi la Breillat a rappresentare le successive schermaglie , menzogne e ricatti in luogo di fare approfondimento psicologico ed emotivo. Anche il finale non mi ha convinto del tutto.
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