Regia di Peter Farrelly, Bobby Farrelly vedi scheda film
I terribili fratelli Farrelly ci riprovano, e per farlo scelgono quello che è forse uno dei migliori attori comici di questi ultimi anni(assieme a Jim Carrey), Jack Black. Purtroppo, però, l'idea di base da cui parte il film-che non era malvagia- viene portata avanti con tale profusione di luoghi comuni e banalità da rendere antipatico persino il messaggio finale. Che la bellezza "stia negli occhi di chi guarda" sarà anche vero, ma che per farcelo capire mostrino tutte le "donne belle" come racchie, e tutte le donne grasse o brufolose come "modelle" che si adoperano nel volontariato come crocerossine(badateci, lo fanno tutte nel film) è talmente ovvio e qualunquista da risultare quasi insopportabile, creando senza volere un effetto opposto(speriamo che qualcuna delle sante racchie- in realtà modelle dentro- faccia qualcosa di maleducato, giusto per darci un po' di soddisfazione circa il fatto che abbiano un carattere), e la "castrazione" della grinta irresistibile di Black, qui assoutamente fuori parte, ci dà il colpo di grazia.
Impossibile capire come i Farrelly siano passati dall'irrefrenabile scorrettezza e follia di "Scemo e più scemo" o "Io me ed Irene" ad una storiella buonista con personaggi stereotipati senza un pizzico di verve.
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