Regia di Jean-Marie Straub, Danièle Huillet vedi scheda film
Non saprei come definire questo tipo di cinema, ma soprattutto mi sfugge a quale tipo di pubblico possa essere destinato. Probabilmente ai pochi (fortunati?) che abbiano voglia di appassionarsi ai cineforum, ai dibattiti sullo sperimentalismo, sulla politica del dopoguerra, sulla rivoluzione mancata, sulla lotta di classe e sull'arte popolare. O qualcosa del genere. Dubito che questo genere di film possa ormai arrivare nelle sale cinematografiche ed è possibile che proprio in questo consista la sua "modernità", nel senso che potrebbe costituire un supporto da vedere su dvd, o magari sul computer, oppure su qualche canale satellitare a tarda ora e poi fungere da oggetto di dibattito su qualche criptico blog internettiano. Dubito, comunque, che questo esperimento di teatro brechtiano alla zuppa di cavolo (sia detto con estremo rispetto: il piatto citato è dovuto alla prevalenza di non attori toscani sulla scena) filmato si possa ancora definire cinema per come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta