Regia di William Friedkin vedi scheda film
Probabilmente, L'esorcista risulta il più potente ed incisivo film dell'orrore del Cinema tutto.
Il film di Friedkin non lascia spazio alle zone d'ombra per ciò che concerne l'esposizione dell'orrore e all'orrore, ripulendo l'immagine da qualsivoglia ambiguità, sia formale che narrativa; l'orrore, nonché, in questo caso, il trascendentale, dichiara e conferma i suoi intenti costantemente, senza lasciar alcun dubbio, alcun dato oscuro e scivoloso, su ciò che viene visto e vissuto dal pubblico. Il Male è enunciato e manifestato, totalmente visibile, quindi violento, in ogni suo inserto; doppiamente tangibile per la fede cattolica del regista e dello sceneggiatore, facendo sì che L'esorcista risulti un'opera inevitabilmente sentita ed influente per ogni spettatore credente; ma anche una specie di "esperienza del sacro" che vive il pubblico ateo.
In sostanza, quindi, L'esorcista è il massimo esempio cinematografico per quanto riguarda l'orrore che approda definitivamente nel Visibile, dando all'Immagine, di conseguenza, un'impronta ineluttabilmente violenta.
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