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L'esorcista

Regia di William Friedkin vedi scheda film

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Lord Holy

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La recensione su L'esorcista

di Lord Holy
10 stelle

Tratto dall'omonimo romanzo di William Peter Blatty, al quale fu affidata anche la scrittura della sceneggiatura del film, è ispirato all'esorcismo che i padri gesuiti William S. Bowdern, Walter Halloran e William Van Roo furono chiamati dal sacerdote cattolico Raymond J. Bishop a eseguire a Cottage City, Maryland, nel 1949, dopo il fallimento di un precedente tentativo condotto dal prete Edward Hughes. Era il caso del tredicenne Roland Doe (pseudonimo) e il rito fu ripetuto trenta volte, allo Georgetown University Hospital, per una durata complessiva di circa un mese.

Nella finzione letteraria, e di conseguenza pure in quella cinematografica, cambiano luoghi, protagonisti e svolgimento. Tra le modifiche, il ragazzo è sostituito dalla dodicenne Regan MacNeil (Linda Blair), la quale finisce posseduta dal demone Pazuzu, e i gesuiti si riducono a due, Padre Lankester Merrin (Max Von Sydow) e Padre Damien Karras (Jason Miller).

A mio avviso è sinceramente un cult, uno di quei pochi film horror che fu davvero in grado di spaventarmi e che è tuttora capace d'impressionarmi ogni volta, assai più di tanti altri suoi odierni imitatori (alla loro prima visione!), sue "appendici" incluse, fra sequel e prequel. Nessuno mai è stato in grado di raggiungere la medesima profondità nel trattare, con la giusta dovizia, tematiche così importanti e sempre attuali. Nessuno ha più saputo creare atmosfere talmente cariche di ansia e tensione, in un crescendo sino alla vera paura, da riuscire a toccare le corde dei nostri timori inconfessabili. Imperdibile!

Sulla trama

Che cosa succede alla piccola Regan, trasformatasi in un mostro blasfemo che urla oscenità e frasi sconnesse? Sua madre, la famosa diva del cinema Chris MacNeil, non riesce a capirlo. Né ci riescono i medici e gli psichiatri né la polizia. Forse solo un esorcista può dare una risposta. Ma la Chiesa impone cautela, esige prove, chiede tempo. Intanto la casa risuona di colpi, i mobili si spostano da soli, un uomo muore con il collo spezzato, il fragile corpo di Regan sembra cedere alla tempesta che lo sconquassa. E lo scontro tra l'uomo di Dio e gli spiriti del Male sembra ormai inevitabile.

Sulla colonna sonora

Il lavoro di Lalo Schifrin fu rifiutato dal regista. Si giunse quindi a un insieme di musiche di svariata provenienza, coinvolgendo vari artisti, con composizioni originali di Jack Nitzsche. Quel che è certo, però, è il fatto che tra tutte quelle diverse sonorità, certamente efficaci nel creare il giusto clima, a dominare e a entrare nella "storia" fu soprattutto il tema principale, Tubular Bells, di Mike Oldfield. Inquietante. Da brividi.

Cosa cambierei

Io non avrei modificato nulla, ma nel 2000 lo stesso William Friedkin ne volle una Director's Cut.

Su William Friedkin

Realizza uno di quelli che è giustamente considerato fra i capolavori del genere. Ottime intuizioni.

Su Ellen Burstyn

Traduce con efficace partecipazione le emozioni e il travaglio di Chris MacNeil, la madre di Regan.

Su Max Von Sydow

L'immenso Padre Lankester Merrin. Lodevole e impeccabile interpretazione, assai credibile nella parte.

Su Linda Blair

Perfetta. La famosa Regan MacNeil, che sarà ricordata anzitutto per le eccezionali scene di possessione.

Su Jason Miller

Soccombe in tutti sensi a confronto con gli altri comprimari, ma è un riuscito Padre Damien Karras.

Su Lee J. Cobb

Un più discreto Tenente William F. Kinderman.

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