Regia di William Friedkin vedi scheda film
Visto, rivisto e trivisto (ma anche un paio di volte di più, considerando pure l’aggiornamento di inizio millennio e comunque a distanze considerevoli nel tempo), ogni volta mi ha convinto di meno.
Ciò nonostante rimane un film indubbiamente realizzato con tutti i crismi del caso, ma non è uno di quei (grandi) prodotti che è invecchiato al meglio, pur mantenendo suggestioni di tutto rispetto.
La giovanissima Regan MacNeil (Linda Blair) comincia a dare segni di profondo squilibrio e ben presto si segue la pista della possessione diabolica, dopo che i medici si tirano indietro, per spiegare quanto le sta accadendo.
Quando non ci saranno più alternative logiche percorribili toccherà ad un esorcista combattere contro il demonio per risolvere l’incredibile situazione.
Film che ha fatto epoca e che ha l’indubbio merito di aver anticipato (in molti casi di gran lunga) un filone sempre florido, per non dire ormai vituperato (e con risultati spesso nettamente inferiori).
Tecnicamente è realizzato davvero con notevole maestria (consideriamo sempre la data di realizzazione, ovvero il 1973), dimostrando di essere un prodotto all’avaguardia per i tempi, sia per temi affrontati (quasi sempre con un piglio che ha convinto anche chi poteva avanzare pesanti dubbi sui concetti e sui modi) che per un discorso più legato al linguaggio ed alla tecnica, mai comunque fine a se stessa.
Certo è anche che, rivisto oggi, rimangono poche scene davvero topiche ed in grado di impressionare, ma il tutto va pur sempre considerato nel rispetto dei tempi, il che, coniugato con un discorso di capacità registiche, per cui la costruzione della tensione rispetta canoni ben precisi e molto attenti, fa di questo film un prodotto da tenere sempre con la giusta considerazione.
Notevole è poi il tema musicale dominante, che accresce l’angoscia quando occorre, così come una figura maestosa come quella di Max Von Sydow offre pure un importante contributo attoriale.
Per tutto questo considero “L’esorcista” un film di notevole importanza per la storia del cinema, confezionato con intelligenza ed abilità, ma non indimenticabile.
Comunque avercene di spaventi così, la suggestione qui conta davvero parecchio e, anche se credo che oggi questo abbia un effetto relativo (intendo sulle nuove leve), secondo me, è necessario considerarlo assolutamente.
Insomma tutto, per un certo tipo di cinema, partì da qui, questo è un merito (del film, non di tanti seguaci, a volte fallimentari) che a William Friedkin non si può proprio levare e quindi nemmeno a questo film.
Regia abile per tempistiche e modi.
Sa far crescere la tensione e ed avanti coi tempi.
Abile ed arruolata.
Ruolo quasi mitologico, lui senza dubbio bravissimo.
Strumento del film senza dubbio, ma pur sempre il ruolo della vita e pure espletato al meglio soprattutto grazie alla direzione generale, questo è vero, ma non riesco a levarle merito alcuno per una prova che non si dimentica.
Soddisfacente.
Caratterizzazione efficace.
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