Regia di William Friedkin vedi scheda film
Considerato una vera pietra miliare del genere horror, è oggi ancora spaventoso, disturbante, un controverso capolavoro, come fu definito già all'epoca? Per me è una delusione, che ha il (de)merito di aver dato vita ad un filone ancora oggi vivo, con risultati ahimè, per lo più scarsi.
Forse va rivisto secondo l'ottica del periodo e allora posso dire che i trucchi sono buoni, la trama intriga, gli attori, e in maniera particolare la giovanissima protagonista, risultano convincenti, ma ci sono anche tanti difetti, o comunque note stonate.
In primo luogo è proprio la caratterizzazione del Diavolo ad essere la meno riuscita: va bene l'irriverenza, va bene la scurrilità (forse però eccessiva e a tratti stonata), vanno bene le levitazioni e le contorsioni, ma poi? Carisma zero: anche quando si confronta con l'esorcista che cosa sa dire, se non un mucchio di parolacce che sarebbe capace di pronunciare pure un bambino cresciuto per strada?
Il prete pugile, dal passato tormentato e dal presente caratterizzato da una crisi di fede, è una figura interessante, ma anche in questo caso poco sfruttato e che fa una fine prevedibile. Allo stesso modo la madre della ragazza ha delle incoerenze: miscredente dichiarata, non fa però che nominare Dio e Cristo quando è disperata per la sorte della figlia (boh?), e si affida al prete con parecchia fede.
Tralasciando altre incongruenze, il film ha un ritmo decisamente lento, inizia dopo un'ora e un quarto e bisogna dire che tuttavia è proprio la prima parte, incentrata sul drammatico e sulla tensione psicologica, a funzionare meglio.
La colonna sonora è accattivante ma poco presente, la regia non riesce a mantenere le promesse della prima ora, perdendosi in un accumulo di situazioni e soluzioni visive che non alimentano il terrore, perchè fanno vedere troppo e al massimo possono disgustare, spaventare poco.
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