Regia di William Friedkin vedi scheda film
C'è un aspetto non meno importante di tutta la vicenda di possessione demoniaca alla base de "L'esorcista" ma che ne spiega buona parte della genesi, ed è l'inizio del film, con il vecchio esorcista Lankester Merrin alle prese con la rappresentazione iconografica del Male durante degli scavi in Medio Oriente. Un prologo che ha la forza del disvelamento progressivo e che si concretizza nell'opera di esorcismo condotta dallo stesso Merrin insieme al giovane padre Damien sulla piccola Regan. Quel Male sotto forma di demonio che è entrato di diritto nell'iconografia del genere horror, con scene ormai cult e con quel giusto mix tra tensione e ricerca di un filo conduttore nella storia di una famiglia sconvolta da tanta brutale violenza. Certo la successiva versione integrale del 2000 ha costituito la ciliegina sulla torta, e non solo per qualche scena aggiunta come la celebre discesa di Regan dalle scale come un ragno, ma anche per un senso di maggior completezza in un'opera che comunque, anche in questa versione originale, è già di per sè miliare nella storia del cinema, madrina di sequel più o meno riusciti e di parodie quali il "nostro" "Esorciccio", e che rimane ancora in grado di inquietare anche lo spettatore più smaliziato indipendentemente da come sia il suo punto di vista su vicende così borderline e controverse come il rapporto tra la religione e gli abissi del Male.
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