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Unico testimone

Regia di Harold Becker vedi scheda film

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Dom Cobb

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La recensione su Unico testimone

di Dom Cobb
2 stelle

John Travolta è un attore dalle scelte filmiche a volte poco comprensibili. La sua storia è abbastanza conosciuta: dopo un lungo periodo di appannamento (gli anni '80) viene riscoperto - alla grande - da Tarantino tramite "Pulp Fiction"; Travolta ricomincia a lavorare in film importanti con registi altrettanto importanti (Woo, Malick, Sonnenfield, per esempio) ed ottiene nuovamente il successo del pubblico. La domanda (forse retorica) sorge spontanea: a parte scelte artistiche da "aspirante suicida" come "Battaglia Per La Terra" (scelta legata, però, alla sua militanza in Scientology), nell'economia di questa sua nuova carriera , che valore può mai avere un film come "Unico Testimone"? Semplicemente perchè "Domestic Disturbance" (questo il titolo originale) ha nella sceneggiatura il suo limite più evidente: è di una banalità sconfortante. Travolta è un padre divorziato, la moglie si è risposata con un altro uomo (Vince Vaughn), in realtà un delinquente incallito ed assassino. Il figlio di Travolta lo scopre ma nessuno gli crede tranne il padre. Una trama vecchia, stantia, che, soprattutto, segue tutti i clichè del caso senza nemmeno sforzarsi di inserire un colpo di scena, un qualsiasi elemento che le possa donare una certa originalità. In questo caso c'è proprio da dire che gli sceneggiatori hanno lavorato al minimo sindacale, dando vita ad uno script degno di un film per la TV, di sicuro non per una pellicola pensata per il grande schermo (difatti, al momento del suo debutto in sala, il pubblico non dimostrò grande interesse per il film). Appare perciò inutile la presenza come protagonista di un attore del calibro di Travolta, svogliato nel ruolo del buon padre di famiglia che cerca di difendere il figlio: un ruolo, insomma, banale che non offre alcun "spazio di manovra" recitativo. Anche tutti gli altri personaggi soffrono di questa assenza di reale interesse, di questo schematismo di fondo. Nel cast anche Steve Buscemi in un altro ruolo alimentare, quello del socio in affari di Vaughn che viene fatto fuori: dura poco sullo schermo ed altrettanto in fretta lo si dimentica. Lo stesso Vaughn appare fuori parte nei panni del nuovo marito "cattivo", sia perchè recita fin da subito la parte del villain senza sfumature, sia perchè si è scelto comunque un attore ben più legato a ruoli brillanti nelle commedie. Il regista Harold Becker ha sempre dimostrato interesse e capacità di girare thriller psicologici (Seduzione Pericolosa, Malice, City Hall, Codice Mercury rappresentano un carnet di buon livello nella propria carriera), ma in questo caso anch'egli non ha potuto andare oltre alla normale routine data la banlità della storia. Ovviamente l'happy end prevede che i "buoni" prevalgano sui "cattivi" ed, in conclusione, "Unico Testimone" appare per quello che è: un film essenzialmente inutile, potabile.   

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