Regia di Harold Becker vedi scheda film
Un ragazzino assiste ad un omicidio commesso dal secondo marito della madre: nessuno crede alla sua storia, tranne l'amorevole paparino... segue prevedibile scontro tra il bene e il male, con l'unico dettaglio che i "buoni", un inquartato John Travolta e un francamente antipatico Matt O'Leary, sono talmente irritanti che viene voglia di parteggiare per il "cattivo", un impacciato e svogliato Vince Vaughn che per tutto il film sembra ripetere a sé stesso come un mantra: "Ma perché cavolo continuano a farmi fare i thriller? A me piace cazzeggiare nelle commedie!". Prima di entrare stabilmente a far parte del cosiddetto "frat pack" assieme ai vari Ben Stiller, Will Ferrell e i fratelli Wilson, il povero Vince sembrava, infatti, abbonato a ruoli di "villain", con film come il remake di "Psycho", "Il sapore del sangue" e questo ignobile "Unico testimone", decisamente il punto più basso della carriera del navigato regista Harold Becker, carriera che, peraltro, ha offerto ben pochi guizzi, su tutti l'ottimo "Seduzione pericolosa", con un grande Al Pacino ed una sensualissima Ellen Barkin. Proprio perché Becker è uno che tutto sommato la materia del thriller ha dimostrato di saperla maneggiare, stupisce quanto fiacca e insipida sia questa mediocre pellicola, tutta giocata sul banale archetipo narrativo del pericoloso sconosciuto nel talamo nuziale. "Unico testimone" scorre via, noioso e prevedibile, e si dimentica in maniera praticamente istantanea ancora prima che scorrano i titoli di coda. Cast ricco, ma per lo più svogliato (John Travolta), fuori ruolo (Vince Vaughn) e sfruttato male (Steve Buscemi). Regia di una piattezza sconsolante, sceneggiatura priva di qualsiasi interesse. Voto pessimo.
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