Polonia, 1982: nel Paese vige la legge marziale e Solidarnosc è stata sciolta. Ulla, una traduttrice, perde improvvisamente il marito Antek: la donna tenta in tutti i modi di colmare il doloroso vuoto che la opprime, ma il fantasma di Antek è sempre presente...
Polacchi, in piedi! Sarebbe ora di cacciare l'oppressore comunista. Potete rifiutare qualsiasi compromesso, sacrificare tutto alla libertà, oppure morire. A voi la scelta!
1984, la Polonia è sotto il regime comunista di Jaruzelski, Krzysztof Kieslowski nell’arco di una decina di anni è passato dal cortometraggio al documentario per approdare al lungometraggio. SENZA FINE è il suo quarto film: un uomo racconta la sua morte avvenuta quattro giorni prima per infarto, il suo sguardo accarezza la moglie e il figlio che dormono. Al loro… leggi tutto
"Non usi la logica con me, Polchinski. Non attacca."
An Occurrence at Owl Creek Bridge, Nella Colonia Penale, il Processo, il Castello, la Leçon, les Chaises, Krapp's Last Tape,…
Il Kieslowski pre-Decalogo è un pianeta poco conosciuto dai cinefili nostrani, ma posso assicurare che riserva piacevoli sorprese e soprattutto che il regista aveva già sviluppato una maestria cinematografica che poi porterà alle vette nella serie televisiva ispirata ai Dieci comandamenti e nei tre film della Trilogia dei Colori (un po' meno a mio parere nella Doppia vita di…
Polonia, primi anni ’80, mentre il paese è scosso dalle manifestazioni di protesta di Solidarnosc, un avvocato Antek Zyro muore d’infarto lasciando la giovane moglie, Urszula, e figlio. L’avvocato stava curando proprio la difesa di un giovane Darek, operaio accusato di essere organizzatore di scioperi, reato per il quale è prevista la legge marziale. Il caso…
Polonia, 1982. Morto d'infarto da quattro giorni, l’avvocato Antek Zyro (Jerzy Radziwilowicz) non ne vuole sapere di lasciare i suoi affetti. Innanzitutto la moglie Ursula (Grazyna Szapolowska), una traduttrice che scopre di amare il marito soprattutto adesso che è morto. É afflitta dai sensi di colpa, e non gli bastano il sesso occasionale con altri uomini e…
Quando si parla di cinema dal punto di vista commerciale, noto che qui in Italia si tende sempre a fare discorsi del tipo: "Com'è andata quest'anno la competizione fra i film USA ed i film italiani? Hanno…
«Al tempio c'è una poesia intitolata "la mancanza", incisa nella pietra. Ci sono 3 parole, ma il poeta le ha cancellate. Non si può leggere la mancanza, solo avvertirla»
Da "Memorie di una…
ci sei riuscito
Che non sia un Eterno Saluto, ma un Arrivederci, spero.
L'uomo che cammina sui pezzi di vetro dicono ha due anime e un sesso di ramo duro il cuore e una luna e…
VOTO 8 INQUIETO (Tv Settembre 2012) Gemma kieslowskiana in compagnia del fido Piesewicz. Il tormento intimo si perde nella Polonia del Blocco Sovietico, il grande si confonde nel piccolo, ma l'amara conclusione è comune, così la protesta sociale può anche avere dei contorni fantastici. Per l'indimenticato regista polacco tutto ciò può accadere, senza perdere credibilità, mantenendo il suo…
La vicenda personale di una donna - la morte del marito, un avvocato ancora giovane - si intreccia con quella di altre persone, coinvolte nelle lotte sindacali (e quindi civili e politiche) della Polonia negli ultimi anni del regime comunista. Traspare, dalla storia narrata, la difficoltà di conciliare la vita privata con quella pubblica, delle rivendicazioni sociali e politiche di un paese…
E' una riflessione sull'elaborazione del lutto da parte di una vedova, che si intreccia con la situazione politico-sociale della Polonia degli anni '80. Quanto al primo tema, il regista vuole comunicare che alle volte si capisce quanto si ama una persona solo nel momento in cui essa viene a mancare. Mentre la donna prima amava il marito con alti e bassi, e a volte con meschinità, quando muore…
Senza fine (Bez Konca) è il legame interminabile fra colui che rimane e colui che diparte. E’ un angelo: veglia sulle nostre vite Non ci lascia e noi non lo lasciamo andare. Ci parla e noi lo rivediamo; per romanticismo, nella tenerezza di in un animale, o per sbaglio nelle fattezze di qualcun altro. L’elaborazione non risolta di un lutto privato vissuto da Ursula (una bellissima Grazyna…
Uno dei più importanti cineasti del ventesimo secolo,una mente straordinariamente visionaria,un genio della settima arte,un gigante dietro la macchina da presa.Tutto questo e molto altro era Krzysztof…
Inconfondibile Kieslowski, col suo cinema tanto impervio quanto trasparente, così carico di un dolore sommesso, di una rabbia inesplosa, di un'angoscia di natura indefinita che attanglia le vite dei personaggi, rendondoli impotenti. In perfetto equilibrio fra impegno civile e dimensione metafisica, il compianto autore polacco dispiega qui tutto il suo universo poetico: il concetto ambiguo…
1984, la Polonia è sotto il regime comunista di Jaruzelski, Krzysztof Kieslowski nell’arco di una decina di anni è passato dal cortometraggio al documentario per approdare al lungometraggio. SENZA FINE è il suo quarto film: un uomo racconta la sua morte avvenuta quattro giorni prima per infarto, il suo sguardo accarezza la moglie e il figlio che dormono. Al loro…
Tutto il Kieslowski passato, presente e futuro concentrato in un’opera che rientra di diritto fra le sue fondamentali. In Senza fine domina un senso di vuoto spaesante, talmente sconfinato che è sufficiente accennare qualcosa affinchè questa dilaghi istantaneamente nel nulla, occupando ogni angolo dello schermo. Misticismo, desiderio e senso materno occupano a turno la scena;…
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Commenti (3) vedi tutti
Un bel film di fantasmi e amori perduti...finale drammatico.
commento di ezioPolacchi, in piedi! Sarebbe ora di cacciare l'oppressore comunista. Potete rifiutare qualsiasi compromesso, sacrificare tutto alla libertà, oppure morire. A voi la scelta!
commento di michel8
commento di nico80