Regia di Jill Sprecher vedi scheda film
Frammenti di vita e casualità newyorkese.Un film volutamente frammentario sia come meccanismo narrativo sia cronologicamente.I tempi sono sfalsati a cercare poi di ricreare una circolarità che faccia andare tutto al posto giusto.Le varie storie si interesecano tra loro casualmente alla Altman e sono accomunate da una ricerca estenuata della felicità in un festival di porte girevoli del destino.Ognuno avrà la sua vita modificata,ma niente di definitivo.almeno così pare.La Sprecher ha a disposizione degli attori splendidi ed è in bilico tra la narrazione di Kieslowski e quella di Altman con cospicue iniezioni d cinema indipendente americano.Certo alcuni degli episodi sono meno efficaci di altri e quello che emerge è un tono di una certa mestizia che può disturbare.L'episodio che emerge è quello dell'assicuratore Arkin che cova rancore pr un collega che ha sempre il sorriso sulle labbra,è sempre di buon umore mentre lui ha una visione molto meno ottimistica.E si riserva il piacere di licenziarlo.E quello accoglietutto con un mezzo sorriso.quando si rincontreranno sarà ben evidente che l'altro è nato con la camicia....In ogni caso sembra di assistere a una mediazione tra il cinema d'autore e qualcosa di più vicino ai gusti del grosso pubblico cercando una sintesi tra tematiche alte e suggestioni di facile presa.a volte sarebbe meglio osare qualcosa in più.....
non male
il migliore del lotto
parte che lo fa esprimere compiutamente ma l'episodio è poco efficace
si adegua all'andazzo con un certo savoir faire
cinema medio americano in equilibrio tra aspirazioni autoriali e suggestioni di più facile presa
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