Un uomo che ha raggiunto la mezza età decide di cambiare vita. Un legale in ascesa si trova a doversi confrontare con un grave problema di coscienza. Un docente vittima di un delitto vede cambiare la natura del proprio rapporto con la moglie. Un uomo d'affari vuole vendicarsi di un collaboratore. Una donna delle pulizie piena di ottimismo aspetta un miracolo.
Note
La regista di "Clockwatchers" accompagna i suoi protagonisti con una meticolosa puntualità di scrittura e un impatto visivo sommesso: senza voli magari, ma giustamente ravvicinato, quasi da confessione in diretta. Un film che ricorda un po' le storie di Paul Auster, con un cast all'altezza.
Film profondo, che ti fa pensare. Sembra una delle tante pellicole sbiadite che passano ultimamemente sul grande e sul piccolo schermo fino all'ultima manciata di secondi, dove è nasconta la vera essenza del film.
Gene (Alan Arkin), capufficio di un importante compagnia assicurativa, è tormentato da un figlio tossicomene e dalla ex moglie che lo chiama in continuazione. Decide di licenziare un suo dipendente perchè non sopporta il fatto che questi sorrida sempre, che sia sempre felice per come gli gira la vita. Un professore universitario (John Turturro), dopo aver temuto di morire in… leggi tutto
Decenti gli episodi, ma un po' forzato il filo che li tiene assieme. L'inizio del film prometteva una sceneggiatura un po' più solida, invece è gracilina.
Non ho apprezzato i titoli all'inizio di ciascun mini-episodio. Bastava proseguire la narrazione e nessuno ne avrebbe sentito il bisogno. Forse un espediente per dare un senso al titolo.
Alcune parti riuscite (uomo d'affari), altre… leggi tutto
Esistenza solitarie si incontrano a Manhattan. Film attoriale diretto con eccessiva freddezza e staticità da Jill Sprecher (già regista del ben più interessante Clockwatchers), che racconta stati d'animo dei protagonisti con lo scopo di stimolare una reazione empatica di qualsiasi tipo al pubblico. E nonostante il notevole impegno del cast (cui spicca la…
Chi non vorrebbe averne una? Di quelle tate che ti preparano la colazione e non ti mandano a quel paese perché hanno fretta di uscire al lavoro, che ti aiutano a fare i compiti, che ti preparano la…
Giù le mani dalla mia personale e dunque opinabilissima classifica che - è bene premetterlo - non è soltanto frutto di criteri estetici ma mette sull'altro piatto della bilancia la resa emotiva del…
Gene (Alan Arkin), capufficio di un importante compagnia assicurativa, è tormentato da un figlio tossicomene e dalla ex moglie che lo chiama in continuazione. Decide di licenziare un suo dipendente perchè non sopporta il fatto che questi sorrida sempre, che sia sempre felice per come gli gira la vita. Un professore universitario (John Turturro), dopo aver temuto di morire in…
Le frasi giuste al momento giusto. Parole che non sono solo parole: sono un abbraccio, una carezza, una dichiarazione d’amore, una consolazione per chi è disperato. E qualche volta, purtroppo, sono quelle che si…
Al suo secondo film dopo il riuscito “Clockwatchers” (uscito in sordina in Italia ma trasmesso di frequente, a tarda notte, sulle reti Rai), la regista Jill Sprecher, come già per il precedente titolo anche sceneggiatrice con la sorella Karen, affronta un tema da far tremare i polsi: la felicità e il destino. Il rischio della facile retorica e di riflessioni ovvie,…
Film non memorabile. Appartenente al filone dei film "spezzatino" con varie storie e personaggi che si intersecano in un continuo balletto di piani temporali sfalsati, risulta alla fine un po' debole e se in altri casi la tecnica tende ad appassionare lo spettatore, in questo caso risulta un po' scontato e anche noioso, tutto sommato. Se ci fossero le mezze stelle questo sarebbe da 2 e mezzo.
Frammenti di vita e casualità newyorkese.Un film volutamente frammentario sia come meccanismo narrativo sia cronologicamente.I tempi sono sfalsati a cercare poi di ricreare una circolarità che faccia andare tutto al posto giusto.Le varie storie si interesecano tra loro casualmente alla Altman e sono accomunate da una ricerca estenuata della felicità in un festival di porte girevoli del…
Dopo l’ottimo esordio in Clockwatchers, Jill Sprecher si conferma regista di talento con quest’altro film elegantemente minimalista ma niente affatto insulso, e che anzi ha un punto di forza proprio nella sommessa banalità delle vicende. Vengono seguiti i destini intrecciati di alcuni personaggi (con qualche fatica nel districarsi fra gli snodi temporali): un professore di…
Il tema centrale del film è la precarietà della vita moderna, accanto al problema della coscienza. In uno scenario di tradimenti, divorzi, figli drogati, invidia, fragilità esistenziale si muovono personaggi che quasi tutti commettono il male e cercano in tutti i modi di soffocare la coscienza che li rimprovera. Arrivano pertanto persino alla nevrosi (come l'avvocato), quando basterebbe un…
Decenti gli episodi, ma un po' forzato il filo che li tiene assieme. L'inizio del film prometteva una sceneggiatura un po' più solida, invece è gracilina.
Non ho apprezzato i titoli all'inizio di ciascun mini-episodio. Bastava proseguire la narrazione e nessuno ne avrebbe sentito il bisogno. Forse un espediente per dare un senso al titolo.
Alcune parti riuscite (uomo d'affari), altre…
Film sempre segnati dall’ombra opprimente della MORTE......che nasce dal ricordo delle “scatole del dolore”, facendosi forte di una riesumazione a tutto campo di frammenti di vita passata, reinnestando un…
Penso siano sorelle, Jill e Karen Sprecher, che hanno curato la sceneggiatura di questo bellissimo film, con in più un'ottima fotografia di Dick Pope.
Un incatenarso di storie multiple, sul tema della solitudine della felicotà, sull'esistenza.. sulla vita che noi viviamo con le nostre sicurezze artificiali, ma che basta una piuma per sconvolgere il tutto.
Si lo so che parlando cosi' si può…
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Commenti (2) vedi tutti
Film profondo, che ti fa pensare. Sembra una delle tante pellicole sbiadite che passano ultimamemente sul grande e sul piccolo schermo fino all'ultima manciata di secondi, dove è nasconta la vera essenza del film.
commento di explorerAssolutamente noioso e poco incisivo. Esasperazione estetica e sentimenti contraffatti. La narrazione è lenta, lo stile accademico, gli attori al bar.
commento di brando