Regia di Gianluca Fumagalli vedi scheda film
Pare, a dare retta alle note del regista, che gli attori per affrontare un copione così complicato, scritto da uno o più sceneggiatori di cui non ci sono tracce nei titoli di testa (un segnale premonitore), si siano impegnati allo spasimo. Tante prove “come a teatro”; scene madri messe a punto con telecamera digitale; Marina Massironi ha frequentato una vera scuola di estetiste per essere attendibile nel ruolo della moglie prima abbandonata dal marito per un altro uomo e poi vedova, corteggiata da Neri Marcorè con figlio adolescente, condannata alla coabitazione con il “compagno” del marito. I preliminari (ne esisteranno registrazioni?) devono essere più interessanti di questo filmetto insulso, noioso, inutile, recitato e diretto in maniera amatoriale. La Massironi, autolesionista, ricicla il suo repertorio da caratterista e da spalla. 85 stiracchiati minuti (in ogni caso, troppi) realizzati con il contributo di qualche irresponsabile del Dipartimento dello Spettacolo.
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