Regia di Wes Anderson vedi scheda film
Storie bizzarre eppure iperrealiste quelle di Anderson. Riesce a narrare di una famiglia disfunzionale e divisa fin dagli albori attraverso uno stile vivace, portando sempre all’estremo le conseguenze di ogni singola azione, ma senza risultare mai eccessivo o fuori posto. Una caratteristica che appartiene solo a una eletta schiera di artisti.
Storie bizzarre eppure iperrealiste quelle di Anderson. Riesce a narrare di una famiglia disfunzionale e divisa fin dagli albori, di ciò che può comportare l’assenza umana e fisica dei genitori nella crescita di tre bambini, di come questi ultimi cercando di allontanarsi dal cattivo esempio finiscono col cadere sugli stessi errori, attraverso uno stile appariscente, una scenografia dai colori vivaci e portando sempre all’estremo le conseguenze di ogni singola azione, ma senza risultare mai eccessivo o fuori posto. Pur ammettendo l’assurdità insita in ogni singolo momento, il tutto sembra che abbia motivo di esistere, che non sia mai forzato, bensì inevitabile. Una caratteristica che appartiene solo a una eletta schiera di artisti. Attori gestiti con estrema cura e la solita funzionale e importantissima colonna sonora completano un’opera difficile da dimenticare. Parte da qui il marchio indelebile di questo grande regista.
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