Regia di Wes Anderson vedi scheda film
Peculiare commedia, questa che è la terza opera di Wes Anderson, dallo stesso regista scritta insieme a uno dei protagonisti, Owen Wilson. Perchè al sottile umorismo a tratti grottesco e più spesso deliberatamente kitsch (con rare, ma efficaci punte nevrotico-borghesi alleniane) si mescola in modo sorprendentemente riuscito un tono malinconico-nostalgico che viene di tanto in tanto rilanciato (il rifiuto della moglie di tornare con Royal, il tentato suicidio di Richie) e sapientemente esasperato nella conclusione. A confezionare in maniera ottimale il tutto, ecco le scenografie (David Wasco) e la colonna sonora ultrapop gravida di brani celebri e venati di depressione (Dylan, Elliott Smith, Nick Drake), completata da pezzi originali composti da Mark Mothersbaugh (quello dei Devo, esattamente). Cast stellare e funzionante all'ennesima potenza: oltre al citato Wilson ci sono Gwyneth Paltrow, Ben Stiller, Anjelica Huston, Gene Hackman (strepitoso), Luke Wilson, Bill Murray, Danny Glover e nell'edizione originale la voce narrante era di Alec Baldwin. Esperimento fondamentalmente riuscito: inserire trame ansiogene in un prodottino leggero, e fare in modo che il risultato fosse sufficientemente amalgamato: non surreale, non inverosimile, semplicemente dolce e amaro, bizzarro e irragionevole come la vita. 6,5/10.
Mr. Tenenbaum ha perso di vista da una ventina d'anni la moglie, da cui è separato, e i tre figli (che nell'adolescenza furono piccoli geni: uno nel tennis, una nella scrittura e uno nella finanza). Torna a riunire la famiglia per annunciare che sta per morire. Nessuno gli crede e intanto riaffiorano gli antichi dissidii e amarezze.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta