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Grand Tour

Regia di Miguel Gomes vedi scheda film

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La recensione su Grand Tour

di alan smithee
9 stelle

locandina

Grand Tour (2024): locandina

AL CINEMA - FESTIVAL DI CANNES 77: CONCORSO - Premio Miglior Regia a Miguel Gomes.

La fuga come occasione di tentata salvezza sia da parte di chi fugge, sia da parte di chi insegue. Il viaggio di una coppia di promessi sposi motivata solo da un lato, diventa il motivo per entrambi utile a scoprire che qualcosa per cui vale la pena di vivere esiste ancora.

Qualcosa per cui vale la pena non solo di vivere, ma anche di rischiare pur di proseguire un viaggio avventuroso fino alla morte.

 

scena

Grand Tour (2024): scena

scena

Grand Tour (2024): scena

L'ultimo gioiello ammaliante del cineasta portoghese Miguel Gomes non arriva forse a toccare la magica alchimia del capolavoro Tabù (2012), ma certo completa in modo magistrale, per stile di regia e originalità di racconto, un cerchio esistenziale che si motiva tramite un viaggio di coppia spaiata nato da opposte motivazioni.

 

Quelle che faranno in modo che i due non si incontrino mai.

Un percorso circolare attorno al globo, come quello della ruota dei divertimenti che si vede attrarre pubblico presso un luna park ove viene fatta girare manualmente con destrezza e tecnica affinata da abili acrobati e ginnasti tutt'altro che improvvisati.

 

Gonçalo Waddington

Grand Tour (2024): Gonçalo Waddington

Crista Alfaiate

Grand Tour (2024): Crista Alfaiate

Un parco d'attrazioni ove spicca anche un teatro di marionette che ripercorre pure lui le tappe di un viaggio non dissimile alla disputa che oppone due promessi sposi divisi tra vigliaccheria e voglia di avventura.

Grand Tour è dunque un percorso raccontato più a parole, tramite io narranti in differenti linguaggi autoctoni, ma pure plasmato da immagini di una bellezza struggente e da ricostruzioni suadenti di una natura rigogliosa e superiore.

Gomes ci regala un film che esalta la magia del cinema contrapposto tra narrazione incalzante e immagine contemplativa, celebrando una umanità che dimostra stoicismo anche nella vigliaccheria più spudorata o nella pedanteria più immotivata. 

Questo più recente lavoro di Gomes si rivela come uno dei veri grandi film del 2024.

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