Rangoon, Birmania, 1917. Edward, giovane funzionario pubblico dell'Impero britannico, sta per sposarsi con la fidanzata Molly, che lo ha raggiunto in Asia, ma è preso dal panico e decide di scappare. Durante i suoi viaggi, però, la paura lascia il posto alla malinconia. Mentre contempla i propri errori e la propria solitudine, Edward si chiede cosa ne sia stato di Molly. La quale, determinata a sposarsi e divertita dalla reazione di Edward, si è messa sulle sue tracce in questo grand tour asiatico.
Girato in 16mm. La regia alterna il B/N e il colore, il cinema esotico anni ’40 e il reportage; e riesce ad affascinare grazie alle immagini. La frammentarietà narrativa è usata per creare varie suggestioni visuali, ipnotiche e sensoriali. Cinema sperimentale, ibrido, surreale e lirico, sul complesso e contrastato rapporto fra Oriente e Occidente.
Metà del mondo in un film, coordinate spaziali e temporali continuamente perse e ritrovate, l’inconscio cinematografico ci conduce soprattutto in un viaggio dentro l’uomo.
Un gran viaggio, un ibrido fra realtà e finzione, tra presente e passato il Grand Tour di Miguel Gomes, regista portoghese che ama esplorare i continenti perché, dice, Penso che il mondo sia bello. È pieno di grazia. Non devo essere vietnamita per girare in Vietnam. Devo solo cercare di catturare quella grazia e condividerla con il mondo.
Sesto lungometraggio del regista… leggi tutto
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AL CINEMA - FESTIVAL DI CANNES 77: CONCORSO - Premio Miglior Regia a Miguel Gomes.
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Qualcosa per cui vale la pena non…
Eccolo, il Leone d’oro La stanza accanto, l’ultimo, grande film di Pedro Almodòvar, un’opera sull’amicizia, la morte, il lutto interpretato da un cast gigantesco - Tilda Swinton, Julianne…
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Girato in 16mm. La regia alterna il B/N e il colore, il cinema esotico anni ’40 e il reportage; e riesce ad affascinare grazie alle immagini. La frammentarietà narrativa è usata per creare varie suggestioni visuali, ipnotiche e sensoriali. Cinema sperimentale, ibrido, surreale e lirico, sul complesso e contrastato rapporto fra Oriente e Occidente.
commento di Antonio_MontefalconeMetà del mondo in un film, coordinate spaziali e temporali continuamente perse e ritrovate, l’inconscio cinematografico ci conduce soprattutto in un viaggio dentro l’uomo.
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