Regia di Vittorio Moroni vedi scheda film
Una ottima costruzione psicologica del personaggio Carmen con una bravissima Gigliotti e Moroni che gira un film in sole seo o sette scene. Geniale.
La costruzione del personaggio Carmen è invidiabile. È psicologicamente perfetto come è geniale questa curiosa regia che gira un film in sole sei o sette scene più le animazioni. Se al principio il film può apparire quindi slegato... si apprezzano invece queste scene come si possono apprezzare i flashback in altri film. Carmen è seguita scrutata da questa perenne telecamera a spalla che coglie ogni sfumatura della sua natura... in evidente stato di profonda difficoltà. La scena nel negozio di animali rende benissimo gli intenti di Carmen di ferire, manipolare, vendicarsi. Sicuramente ferire per non essere ferita. Si perchè in realtà Carmen è debole, non ne fa una giusta, non riesce a rivendicare il suo stato di madre, e più si procede più lei si "auto-infligge" la perdita della sua personalità fino alla completa cancellazione in uno struggente finale. Proprio come parallelamente si copre con il bianco i disegni sulla parete... la neve copre tutto (!) Se tutto questo l'avesse firmato Baumbach ("Storia di un matrimonio") si sarebbe urlato al capolavoro, Bravo Moroni siamo sulla strada giusta.
NB: non capisco questo strano dialetto di Carmen... forse non fa riferimento al corsivo?
VOTO 7,5/10
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