Regia di Gianluca Santoni vedi scheda film
Insofferente all'ennesimo atto di violenza domestica del padre (Sartoretti) sulla madre (Ronchi), Denni (Lombardi), un ragazzino romagnolo di nove anni, decide di assoldare un ragazzone sbandato alla perenne ricerca di denaro chiamato il secco (Lattanzi), che Denni crede essere un killer professionista, per uccidere il padre. Ben presto entrambi rinverranno nell'altro la figura che non sono riusciti a trovare nelle rispettive esistenze.
Dopo varie vicissitudini produttive, Gianluca Santoni esordisce nel lungometraggio con un coming of age che sembra essere un'emanazione di quell'universo filmico che, a partire da Léon e Un mondo perfetto per arrivare a Gran Torino, The Equalizer, racconta la strana coppia adulto/bambino, con il primo a fare da scudo alla vita del secondo ma, in questo caso, con un disarmante ribaltamento di ruoli, dove il secco è un adulto mai cresciuto e Denni un bambino costretto a una maturità precoce. Tutt'altro che mero calco di tantissime opere precedenti sullo stesso schema, Io e il secco predilige - in un contesto spaziale disadorno e invernale - i chiaroscuri di un'intimità che cresce durante l'intero film, non lesinando momenti di autentica comicità, alternati ad altri più lirici, lasciando sempre la violenza fuori campo per fare invece posto all'immaginazione del bambino.
Premiato da Alice nella città alla Festa del Cinema di Roma.
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