Regia di Michela Giraud vedi scheda film
Flaminia è una rampolla della Roma bene che sta per sposarsi con un uomo bello e ricco, coronando un sogno che più che d'amore sa di scalata sociale; quand'ecco che la sua sorellastra Ludovica arriva a casa, di colpo, cacciata via dalla comunità terapeutica in cui, autistica, risiedeva. Dapprima Flaminia se ne tiene alla larga, ma pian piano finisce per affezionarsi alla sorellastra, ricambiata: questo nuovo e inatteso rapporto le farà aprire gli occhi sulle tante contraddizioni della sua vita.
La cosiddetta 'stand up comedy all'italiana' ha fatto anche cose buone. Tra di esse non v'è ombra di dubbio che questo film non figuri: Flaminia è infatti il goffo tentativo da parte di Michela Giraud di darsi un contegno, scrollarsi di dosso l'etichetta di comedian da trasmissione tv in seconda serata per rilanciarsi come cineasta a tutto tondo, per un pubblico più ampio, con la complicità più o meno volontaria di un copione scopertamente autobiografico e tendenzialmente ad alto tasso di emotività. Tendenzialmente, sì, perché la sceneggiatura di questo lavoro (Giraud, Francesco Marioni, Greta Scicchitano, Marco Vicari) cerca in ogni modo di alzare il pathos e fare leva sui sentimenti più facili a partire dalle risatine in odore di reel, di post-sui-social che caratterizzano la prima metà del film, ma non si distacca almeno in tale segmento dai piatti standard della commedia di costume coeva; va al contempo riconosciuto però che il crescendo narrativo è la cosa che meglio funziona nell'opera, concedendo alla sua seconda parte sprazzi di realtà, di compiutezza quantomeno negli argomenti (anche perché la fattura, dal punto di vista della mera regia, non è decisamente eccelsa: ma è un debutto dietro la macchina da presa e quasi tutto si può perdonare). Nel cast, oltre alla regista e sceneggiatrice, ecco Lucrezia Lante della Rovere, Antonello Fassari, Nina Soldano, Rita Abela, Andrea Purgatori (a cui il film è dedicato: scomparirà prematuramente poco dopo le riprese) e un tris di colleghi di stand up comedy in altrettante comparsate: Stefano Rapone, Daniele Tinti e Saverio Raimondo. Oltre a quella per Purgatori, l'altra inevitabile dedica del lavoro è quella per Cristina, la reale sorella di Michela Giraud. Facendo media tra i due segmenti, abbastanza netti, in cui l'opera è divisa, il risultato finale rimane comunque bassino. 3/10.
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