Regia di Pietro Castellitto vedi scheda film
Trama del film : Enea,( Pietro Castellitto) rampollo di una famiglia tipica della Roma bene, conduce la sua esistenza privilegiata tra noia e assoluta mancanza di valori.
In apparenza, gestisce un noto ristorante con un suo socio, Valentino, che in realtà è una copertura per attività illegali.
Anche in amore, il giovane pariolino incontra e conquista facilmente la ragazza più affascinante del locale, ma non cambia il suo modo di essere e di affrontare la vita, improntato alla superficialità ed al divertimento fatuo.
Il padre,( Sergio Castellitto) noto e ricco psicanalista, e la madre, giornalista televisiva (Chiara Noschese) ignorano tutto dei figli ( Enea ha un fratello più piccolo) e hanno una esistenza apparentemente tranquilla che nasconde, in realtà qualche segreto.
In questo finto presepe della Roma nord, una serie di fatti drammatici e violenti costringono Enea e il suo socio a fare i conti con la realtà,rappresentata da indagini della polizia che perquisisce il lussuoso ristorante , e dalla malavita locale che elimina uno degli spacciatori che riforniscono il giovane della droga ( il bravissimo Adamo Dionisi).
La doppia vita che Enea aveva nascosto alla sua famiglia gli presenta il conto ed il giovane va incontro al suo destino .
Giudizio critico : Pietro Castellitto delude le aspettative in questo suo secondo impegno come regista.
Il primo , grandissimo difetto è la sceneggiatura. Il film vorrebbe essere una critica alla falsità ed all'arroganza dell' alta borghesia romana,in realtà i personaggi sono ritratti in maniera approssimativa. In nessuno dei protagonisti di questo che dovrebbe essere un film drammatico emergono le motivazioni a comportamenti che li porteranno all'autodistruzione.
I fatti che accadono non sono spiegati e narrati in maniera chiara e logica.
L'elenco sarebbe infinito: non si comprende come il giornalista Oreste Dicembre venga a sapere dei traffici di Enea;
non viene spiegato, o mostrato , nei fatti, perchè la polizia decida di perquisire il locale;
la polizia interroga il responsabile della sicurezza del locale( personaggio secondario e ininfluente) invece di arrestare e di mettere sotto torchio il proprietario, Enea.
Infine , frettoloso e illogico anche l'epilogo del film:
il socio di Enea, Valentino, ( Giorgio Quarzo Guarascio) imbarca sul suo aereo, un piccolo piper, la madre inferma (!!!!!!) e un piccolo tesoro di soldi in contanti, che rappresentano tutto quello che i due soci hanno accumulato in anni di spaccio nel locale.
Invece di scappare all'estero, come sarebbe logico, Valentino decide di suicidarsi andandosi a schiantare contro un grattacielo, dove abita il giornalista Oreste Dicembre, che rimane ucciso.....
Durante una passeggiata in compagnia dei genitori, Enea (che avrebbe dovuto nascondersi o fuggire...) viene ucciso da un killer, assoldato evidentemente dagli stessi malviventi che avevano eliminato lo spacciatore ed amico Giordano.
I genitori si trovano a pochi metri dal figlio, che giace sull'asfalto, invece di soccorrerlo si baciano appassionatamente...
Pietro Castellitto è l'autore di una pellicola patinata, dove la narrazione è confusa e illogica,ed, a tratti, involontariamente, comica.
Cosa si salva di questo film? soltanto alcuni bravi attori: Sergio Castellitto innanzitutto, Adamo Dionisi, delinquente con velleità di filosofo, che rappresenta ,forse, per Enea, l'unico vero amico.
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