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Enea

Regia di Pietro Castellitto vedi scheda film

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La recensione su Enea

di mm40
4 stelle

Enea è un trentenne di buona famiglia romana, madre che lavora in tv, padre psicologo e fratello minore studente teppistello di una scuola privata della Capitale; i soldi non sono un problema e il ragazzo vive negli eccessi insieme all'amico Valentino, aspirante pilota di aereo. Quando i due amici si inseriscono in un grosso giro di spaccio, la situazione precipita rapidamente; l'amore per la bella Eva è l'unica distrazione sana che rimane a Enea.


Se con I predatori (2020), il suo film d'esordio come regista e sceneggiatore ad appena 28 anni, Pietro Castellitto aveva suscitato notevoli consensi e apprezzamenti unanimi da parte di pubblico e critica, con questo Enea il Nostro si ritrova a dover gestire un cumulo di aspettative particolarmente ingombrante. Va detto subito che Enea non è un brutto film, anzi: le idee, poche ma buone, ci sono, e la messa in scena gode senza ombra di dubbio di un budget dignitosissimo, riuscendo nel non semplice obiettivo di non venire scalfita da una regia spesso e volentieri maldestra. Castellitto jr. non è Fellini e non è nemmeno Sorrentino, per cui è facile intuire come mai non funzionino i suoi continui tentativi di arricchire la narrazione con escamotage estetizzanti più fuorvianti che utili; i campo/controcampo in primo piano spesso utilizzati nei dialoghi, per esempio, piuttosto che avvicinare lo spettatore ai personaggi gli donano un senso di spaesamento, un effetto claustrofobico che di certo non aiuta granché. E Sorrentino non è un nome a caso qui, perché lo spirito della sua Grande bellezza aleggia sulle due ore di proiezione del film facendovi ripetutamente capolino; l'intento di Enea è di raccontare parimenti la decadenza di una certa Roma bene, infilando all'interno del discorso – esile quanto mai, occorre notarlo – una sottotrama criminale alla Gomorra che in più punti del lavoro prende pure il sopravvento su tutto il resto, creando ulteriori perplessità. Naturalmente non c'è nulla da eccepire sul cast, che vede il regista (e anche questa volta sceneggiatore) affiancato dal padre Sergio, da Chiara Noschese, Benedetta Porcaroli, Giorgio Quarzo Guarascio, Giorgio Montanini, Matteo Branciamore e, tanto per completare la riunione di famiglia, dal fratello Cesare Castellitto. Così come sarebbe stato assurdo gridare al miracolo con I predatori, è inutile disperarsi per Enea: si attende una terza prova di Pietro Castellitto dietro la macchina da presa per valutarlo meglio. 4/10.

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