Regia di Jonathan Winfrey vedi scheda film
"Le opinioni sono come i coglioni. Ognuno ha i suoi"
Harry Callaghan
Derivativo, dozzinale e stereotipizzato, densissimo di cliché al massimo quanto si vuole, ma anche una produzione riconoscibile della prolificissima CineTelFilms distribuita dalla New Line, realizzata con professionalità, si professionalità, e maggiori mezzi visibili nel pirotecnico finale di esplosioni al distretto di polizia e nelle buone scene di balistica e azione marziale, stante che negli Stati Uniti questa pellicola ebbe limitata distribuzione nelle sale. Il legame con la precedente pellicola scritta e interpretata da Thomas Ian Griffith è solo nominale, Questa recensione da spazi sicuramente almeno un minimo più autorevoli e letti, è in parte anche di riparazione per un bloggettaro che sarà forse un punto di riferimento per alcuni giovinastri poco attrezzati in conoscenza, ma veramente sa sempre perculare alla moda dei giochi di figurine per hipster, il bersaglio sbagliato (con sprezzo del ridicolo e idiozie da liceali persino contro "Città amara" di John Huston), oltre che senza capirlo e sbagliando sovente pure le date. Della serie "grazie alla rete ogni avvinazzato da bar può dire la sua, fuori dall'essere soltanto relegato in anche 100 bar".
Non è uno 0 ma ha solo una Z, e la sua conoscenza è della stessa serie.
Ad esempio, come si può soltanto dire che la protagonista Stacie Randall(molto bella la sua Automag M-180 con puntatore all'infrarosso) , sia la più improbabile e legnosa, impedita delle eroine d'azione supermarzialiste che atterra come una terminatrix qualsiasi torma di omaccioni alti 1,90x100 chili(cioè, quello che soprattutto nel cinema d'azione degli ultimi 20 anni è praticamente la norma), se ella stessa è anche stata sempre una stunt woman di rango, e che si produce dal vivo verso la fine in una caduta ruzzolando lungo un ripido pendio scosceso, che nemmeno Peter Falk in una famosa scena di un episodio di "Colombo"?
E anche se non non è ella stessa una marzialista, quando deve confrontarsi con coloro che hanno una certa statura nel campo anche come consulenti delle coreografie, quali Mandingo Warrior in una sequenza iniziale, il montaggio e un buon occhio registico sopperisce adeguatamente, e non si notano impedimenti o goffaggini nelle scene di corpo a corpo. Esattamente il contrario di quello che oggettivamente è, sostiene e vede soltanto il nostro fenomeno di serie "Z".
John Nada
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