Regia di Fausto Brizzi vedi scheda film
Bisogna essere onesti, Da grande del 1987 diretto da Franco Amurri, di cui questa pellicola vorrebbe essere una sorta di reboot e che generò un istant remake con Tom Hanks (Big, 1988), seppur per la mia generazione, quella dei nati nei primi anni 80, rappresenti un cult assoluto, non era sicuramente un grande film, si trattava di un filmetto per famiglie leggero e piuttosto divertente, con un Renato Pozzetto a farla da padrone, che andava a dare consistenza ad un film che altrimenti sarebbe stato molto più scialbo, un filmetto, si, che però nascondeva al proprio interno anche dei momenti di dramma, il disagio del piccolo Marco era raccontato molto bene, i drammi della sua famiglia e la tensione che si viveva al suo interno, erano descritti molto bene, il film era recitato in maniera più che decorosa, erano presenti attori di mestiere come Alessandro Haber ed anche gli attori più giovani non erano niente male, inoltre il piccolo Marco aveva diverse motivazioni per desiderare di essere grande con tale veemenza, non era un evento buttato lì completamente a caso.
Per il sottoscritto questo Da grandi rappresenta un grande punto interrogativo, un film che molto probabilmente non interessava a nessuno, un film che non racconta assolutamente nulla, che non diverte neppure in un singolo istante, che non fa nient'altro che irritare lo spettatore, recitato in maniera terrificante, con attori secondari intollerabili e attori principali che girano semplicemente per il set completamente a caso, facendo di tutto, tranne che recitare, un opera fastidiosamente citazionista verso l'opera originale, citazionista in maniera morbora, che ripropone continuamente dialoghi identici a quelli della pellicola del 1987, ma questa volta privi di ogni tipo di enfasi e NON recitati, perchè si ha quasi l'impressione che gli attori li stessero leggendo sul momento da un cartello tenuto in mano da qualche malcapitato, in maniera svogliata, inoltre con l'intento di divertire lo spettatore vengono riproposti gli stessi identici schetch dell'opera originale, ma questa volta tristemente scialbi, anacquati, privi di qualsiasi venatura comica, la trasformazione da bambini ad adulti, un momento che dovrebbe essere tra i più tesi all'interno di un film che fondamentalmente si basa su questo, avviene in maniera davvero priva di enfasi e motivazione, con i piccoli protagonisti che si ritrovano semplicemente ad addentare un Muffin.
Risulta davvero paradossale il fatto che qualcuno abbia pensato, prodotto, realizzato questo film, che lo abbiano realizzato in questa maniera e che siano riusciti a portarlo a termine senza che qualcuno sul set, un fonico, un elettricista, una comparsa, affermasse "aò regà...ma che stamo a fà?". Ci troviamo dinanzi a un qualcosa di terrificante, di inaffrontabile, una delle cose più brutte degli ultimi trent'anni, un film che non consiglierei a NESSUNO, qualsiasi attività, anche fissare lo stesso muro per otto ore di seguito risulterà più arricchente della visione di questa pellicola, chiunque porti a termine la visione di questo Da grandi dovrebbe riceve per legge una ricarica PostePay di almeno 1000 Euro da parte della produzione, un film che non interesserà affatto ai giovani e che verrà ripudiato giustamente da chi è cresciuto con le due pellicole nate sul finire degli anni 80, Da grande e Big, pellicole che seppur leggere e per famiglie, avevano qualcosa da dire. Forse in maniera molto più intelligente si sarebbe potuto proporre un remake del film con Renato Pozzetto, cercando di raccontare qualcosa, rinnovando una storia figlia degli anni 80 adattandola ai giorni nostri, ma non è questo il caso. Un film da evitare ad ogni costo, evitando di farsi attirare e trarre in inganno, dal fatto che si tratti di un remake di un film che abbiamo amato da piccoli.
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