Regia di Francesco Frangipane vedi scheda film
AL CINEMA
La vita familiare di una nucleo come tanti, composto da madre, padre e due figli quarantenni, viene sconvolta quando viene fuori che entrambi i genitori sono gravemente malati e solo uno dei due può essere salvato.
I figli possono infatti donate midollo osseo solo ad uno dei due, ma, a seguito dell'analisi delle sostanze di entrambi, è emerso che il figlio maschio ha una anomalia non nociva per lui, che lo rende inidoneo alla donazione.
Pertanto di fronte ad una decisione già dura come quella di comunicare ai genitori l'esito del loro check-in, si aggiungerà l'ingrato compito di dover scegliere chi, tra i due genitori, dovrà essere salvato.
Una decisione impossibile da prendere a mente lucida, gravosa da parte di chi deve donare, ma anche da parte di chi già si sente in colpa per non poter fare la sua parte.
Crisi di coscienza, memoria di un passato che pareva rimosso, crucci e drammi che riaffiorano complicando una situazione già tesa e difficile da gestire con una necessaria lucidità e razionalità.
Il quartetto di attori prescelti da Francesco Frangipane in questo suo esordio nel lungometraggio in qualità di regista, è già di suo vincente.
La verve consumata e pluri-avvalorata di due mattatori come Anna Bonaiuto e Giorgio Colangeli aiuto non poco.
Ma anche la grinta e gli scatti istintivi che contraddistinguono i singoli calvari morali e fisici a cui vengono sottoposti i due personaggi dei figli della coppia malata, trovano in Vanessa Scalera e Edoardo Pesce due elementi davvero in sintonia con i rispettivi non facili personaggi.
Certo la sceneggiatura a volte risulta un po' ridondante, e quell'incipit ove un gioco crudele di scelta di sopravvivenza tutto teorico si trova a divenire una sorta di fulcro del drammatico contendere, come si fosse sottoposti ad una sorta di diabolica pena del contrappasso, appare una casualità troppo forzata per poter essere considerata minimamente plausibile.
Un dramma che la giovane protagonista finisce incredibilmente per "gufarsi", si trasforma in un evento troppo poco plausibile per non essere nemmeno citato e rielaborato dai quattro come evento assurdo e tragico richiamato da qualcosa che assomiglia ad una sadica insolenza del destino.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta