Regia di Daniele Luchetti vedi scheda film
AL CINEMA
Pietro Vella (Elio Germano) è un anziano professore di lettere in pensione, stimato oltre che nel suo lavoro di scrupoloso ed attento insegnante, anche per alcune sue pubblicazioni di saggi sul ruolo della scuola nella società, commissionati e scritti per il Ministero dell'Istruzione, diventati in poco tempo dei veri e propri dogmi di riferimento in materia di istruzione, tanto da valergli, grazie anche all'interessamento della tenace figlia (Pilar Fogliati) una onorificenza da parte del Presidente della Repubblica.
Ma l'uomo, torvo e funestato da istinti suicidi, è turbato da qualcosa che lo spettatore capirà lungo il corso di una vicenda che riparte circa quarant' anni prima, quando il giovane professore convince la sua più brillante alunna, la ombrosa Teresa Quadraro (Federica Rosellini), a riprendere l'università lasciata erroneamente, e finisce per innamorarsene.
Una confidenza reciproca scambiata reciprocamente tra i due a suggello di un unione che si vorrebbe eterna, finisce per essere la vera causa di separazione tra i due.
Si rincontreranno proprio in occasione della premiazione, circostanza che farà riaffiorare quel segreto terribile rivelato dal professore alla sua alunna, ed il timore mai cessato che ella, sconvolta ancora dopo tutto quel tempo trascorso, si convinca a denunciare il segreto rivelatole.
Daniele Luchetti e Francesco Piccolo trasportano ed adattano per lo schermo l'omonimo, disturbante e misterioso romando di Domenico Starnone, puntando a mantenere il massimo riserbo riguardo alle rivelazioni che i due amanti si sono fatti per suggellare quella che, invece, si rivelerà la fine del loro rapporto. Comprendiamo certo che le confidenze scambiate tra i due, per quanto intime e personali, non sono minimamente paragonabili tra loro, veniale come suggerisce la circostanza il segreto di Teresa, decisamente più disturbante, ed almeno in parte intuibile, quello che il professore finisce per rivelare alla sua ex alunna, sconcertandola.
Luchetti, che dirige tecnicamente molto bene il film, non si preoccupare di creare empatia nei personaggi che spuntano e contornano la vicenda: né li sono Pietro e Teresa, né tantomeno tutti gli altri, dalla scostante moglie Nadia (Vittoria Puccini), alla insofferente Tilde ,(Isabella Ferrari), alla stessa nevrotica figlia di Pietro, Emma (la Fogliati).
Confidenza anzi è un film orgogliosamente disturbante, popolato di personaggi inquietanti che finiscono per tradirsi e tradire proprio chi essi credono di amare. Un film che ha l'ardire, ma anche la lungimiranza, di tacere sul fulcro del contendere, rendendo giustizia ad una sorta di thriller della mente che punta sulla reticenza per parlarci di vite appese ad un filo e di fughe scelte per evitare tragedie che tuttavia sono sempre ad un passo da riapparire a richiedere il conto di troppo silenzio ed omertà colposa.
Daniele Luchetti si dimostra particolarmente ispirato e coraggioso, confezionando un film tutto spigoli e autodistruzione, che inquieta e devasta più ci si sofferma a meditare sui dettagli di una storia che nasce ambigua, e non si chiarisce mai veramente, aumentando il disagio e l'inquietudine di chi tenta invano di percepirne i dettagli più oscuri e misteriosi.
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