Il quarantenne Yosuke, abbandonato dalla moglie e insofferente del suo lavoro, segue il consiglio di un vecchio vagabondo e si reca in un villaggio della penisola di Noto, dove trova accoglienza in una casa dalla quale si può osservare un ponte rosso. Qui Yosuke spera di impadronirsi di un otre che custodisce una preziosa statua di Buddha in oro massiccio: non rintraccerà il contenitore ma in compenso, con enorme sorpresa, conoscerà Saeko, una donna dotata di strane capacità...
Note
Imamura - classe 1926, due Palme d'oro a Cannes con _La ballata di Narayama_ e _L'anguilla_ - si è sempre distinto per una saggezza orientale sì, ma assai stravagante. La sua poetica: "Sono interessato alla relazione che esiste tra la parte bassa del corpo umano e la parte bassa della società". Lontano dai conformismi e vicino a chi vive il sesso con primordiale vitalità, Imamura attribuisce all'elemento femminile un posto e un ruolo centrali. La sua eroina ideale ha "altezza e peso medi, carnagione chiara, pelle vellutata, la faccia di una donna che ama gli uomini, materna, una sensazione di caldo, buoni genitali, un animo ricco e vivace". Una femmina così tocca in sorte al protagonista del film. Che la Dea delle Acque Zampillanti ci conservi Imamura San ancora a lungo!
Talete sarebbe stato contento di vedere tale celebrazione dell'acqua. Imamura infatti dirige un divertente inno alla vita che mischia panteismo, grottesco e amore, senza prurigine né trovate superflue. Un film unico, soprattutto nel contesto del cinema orientale contemporaneo. Mentre lo sguardo di Imamura è tenero e mai minaccioso, nonostante la tematica possa apparire scottante… leggi tutto
Diciamocelo,film cosi' o si amano o lasciano indifferenti anche per alcune metafore difficili da capire come la donna che ha bisogno di continui rapporti sessuali per svuotarsi di acqua che il corpo produce in eccedenza....bah...comunque senza porsi troppe spiegazioni rimane piacevole da vedere....anche se due ore sono un po' tante. leggi tutto
Talete sarebbe stato contento di vedere tale celebrazione dell'acqua. Imamura infatti dirige un divertente inno alla vita che mischia panteismo, grottesco e amore, senza prurigine né trovate superflue. Un film unico, soprattutto nel contesto del cinema orientale contemporaneo. Mentre lo sguardo di Imamura è tenero e mai minaccioso, nonostante la tematica possa apparire scottante…
Diciamocelo,film cosi' o si amano o lasciano indifferenti anche per alcune metafore difficili da capire come la donna che ha bisogno di continui rapporti sessuali per svuotarsi di acqua che il corpo produce in eccedenza....bah...comunque senza porsi troppe spiegazioni rimane piacevole da vedere....anche se due ore sono un po' tante.
Chi ci abita vicino li conosce, ci parla. E sa che sono vivi non solo perché sono in continuo movimento alla ricerca del mare. Per questo alle volte il fiume non è scenario: in certi film la sua natura è forte e…
Dalle mie gocce uscivate dipinti di vene e carezze di sangue, di strappi. Eravate miei, eravate parti di voce, naviganti nel mio sudore, grida dipinte di ossigeno, e panna, e insulina. Vette di cartavetro a smussare…
Sono ormai abituato a leggere sintesi fantasiose delle vicende dei film, cui seguono commenti necessariamente arbitrari, ma qui proprio film.tv, di solito abbastanza attento, è riuscito a sbagliare quasi tutto.
Yosuke, impiegato, resta disoccupato perché la ditta è fallita; costretto per risparmiare a vivere in provincia con moglie e figlio, si reca a Tokio nella vana ricerca di un altro…
Grottesco, non il miglior film di Imamura, il suo ultimo lungometraggio in ogni caso presenta qua e là qualche zampata d'autore. Il contesto di "Acqua tiepida" è ancora una volta il mondo dei reietti della società, e l'ambientazione sociale quella di un'industrializzazione selvaggia, cattiva e fallita, che non ha più niente di umano. Solo l'amore, sembra dire Imamura, anche quello fisico e…
E' un buon film e il pubblico è stato troppo severo. Ben girato, bella storia (la parte erotica è importante ma secondaria, il regista è giustamente discreto e non si vede nulla, anche se le situazioni sono scabrose); gli attori sanno il loro mestiere e gli esterni sono interessanti. Tutto a posto, non appassiona ma prende, diverte, i dialoghi sono ben scritti e insomma di questi tempi un…
Shoei Imamura è nato a Tokyo il 15 Settembre 1926 e quindi, considerando che la matematica non è un’opinione, ha 76 anni! Dato anagrafico rilevante nello scoprire che dietro un film vitale, originale e modernamente ermetico come “Acqua tiepida sotto un ponte rosso” si cela un “maturo” signore considerato una vera e propria istituzione in Giappone.
Si vocifera…
Di fronte alle opere di anziani registi (vedi De Oliveira) ho quasi sempre la sensazione di vedere all'opera un fuoriclasse che, malgrado il palleggio elegante e qualche tocco brillante, non riesca a reggere il ritmo di una partita intera; è questo il caso di Shohei Imamura.
A parte qualche trovata interessante, una ricerca estetica a tratti di alto livello e un'ambientazione davvero…
Ho visto questo film pochi giorni fa in un cinema all'aperto e mi è piaciuto. C'è della filosofia orientale ma anche molto surrealismo di stampo europeo. Ad esempio, l'idea di una donna da cui sgorga acqua mentre fa sesso è deliziosa. Inoltre tutti i personaggi del film, inclusi quelli marginali, sono ben caraterizzati. Certo, il dialogo finale fra gli scogli più che grottesco è solo…
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Commenti (3) vedi tutti
Un po' leggenda e un po' fiaba, comunque piacevole.
commento di slim spaccabeccoUltimo film di Imamura e opera gradevole, in cui il surreale si fa strada con leggerezza e un tono misto di allegria e malinconia
commento di carlos brigante8
commento di nico80