Regia di Emidio Greco vedi scheda film
Trasposizione minuziosa ed elegante di un bel romanzo storico di Leonardo Sciascia ambientato nell'effervescente periodo rivoluzionario di fine Settecento.
La vicenda (vera) del prete opportunista e scaltro che millanta conoscenze di arabo per procurarsi una personale ascesa sociale all'interno della gerarchia sociale ed ecclesiastica contemporanea, si intreccia alla parabola del giovane avvocato Francesco Paolo di Blasi, condannato a morte per gli ideali sovversivi e repubblicani.
Da questo spunto si dipanano ulteriori digressioni sulla bigotta e conservatrice società palermitana, gelosamente aggrappata ai propri privilegi, oltre ad una compiuta e affascinante riflessione sul rapporto tra verità, storia, letteratura e politica.
La confezione è ottima dal punto di vista dei costumi e delle ambientazioni, notevole è anche il cast di attori dalla forte impronta teatrale, sebbene per alcuni (Tommaso Ragno in primis) risulti un po' discutibile la perfetta dizione italiana e il doppiaggio di alcuni attori in contrasto con l'accento siciliano della maggior parte degli altri interpreti.
La voce narrante fuori scena è affidata invece al grande Giancarlo Giannini.
L'opera di Emidio Greco resta comunque un prezioso gioiellino per gli appassionati del genere, non risultando neppure troppo pesante nonostante l'abbondanza di dialoghi e i temi complessi.
Premiato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, senz'altro da riscoprire.
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