Nel 1782 la nave di Abdallah Mohamed ben Olman, ambasciatore del Marocco, fa naufragio sulle coste siciliane. A Palermo dove è approdato nessuno sa parlare arabo. È necessario quindi trovare un interprete. Si fa avanti il fracappellano Vella. Il frate, un maltese di umili origini, afferra l'occasione della sua vita e finge di essere un fine conoscitore di quell'idioma. Partito l'ambasciatore Vella, diventato abate, si inventa di sana pianta un documento "Il Consiglio d'Egitto" che permetterebbe l'abolizione dei privilegi feudali.
Note
Leonardo Sciascia ed Emidio Greco: un osmosi che al cinema funziona. Dopo "Una storia semplice" (1991), il parco regista di "L'invenzione di Morel" e "Un caso d'incoscienza" (solo sei opere in quasi trent'anni), si misura con un altro romanzo dello scrittore siciliano. Greco ha il merito di non farsi condizionare dagli stilemi contemporanei: la sua trasposizione ha un sapore d'antico, e lo diciamo nella sua accezione migliore; le sequenze scelgono percorsi poco accidentati dai ritmi a cui ci siamo purtroppo abituati e così il suo viaggio nel Settecento (ma anche nell'Oggi) si concede il lusso di fermate non prenotate dalla moda, bensì dall'urengenza di spegnere quella sete disperata che colpisce i curiosi, e chi non si accontenta delle versioni ufficiali. La straordinaria interpretazione di Silvio Orlando sta tutta nella felice contraddizione di due battute: "Rivoluzione: quel levati tu che mi ci metto io" e "Senza il prurito di mettere sottosopra il mondo". Un Oscar per il sublime minimalismo.
L'abate Vella (Silvio Orlando), considerato un fine conoscitore della lingua araba, è impegnato nella traduzione a dir poco arbitraria di alcuni codici. Lui bleffa e la cosa gli riesce anche bene dato che nessun membro della nobiltà siciliana sa cosa sia l'arabo. Vella si domanda : "se i nobili mi rispettano perchè non dovrebbero anche temermi ?" Ed ecco uscire dalla… leggi tutto
Un discreto film: il che è la media fra il buono per le intenzioni, ma il mediocre per la resa. Greco ha creato una macchina scenica ingessata. La recitazione, standard (persino anonima anche da parte di un grande come Orlando), si adegua a ciò. Assente è il realismo, la restituzione vitale di temi che pure lo permettevano.
Infatti la rivoluzione, naufragata, intaccava… leggi tutto
Sarebbe stato davvero un bel mediometraggio, questo Il consiglio d'Egitto: bastava ridurre la durata della pellicola a un terzo o a un quarto (così com'è sfora abbondantemente le due ore, attestandosi verso i centotrentacinque minuti) e il gioco era fatto. Perchè il romanzo di Sciascia da cui Emidio e Lorenzo (il figlio) Greco traggono la sceneggiatura per questo film, è un sottilissimo atto… leggi tutto
Al contempo furba e sincera, la 2ª stag. (5 ep. da ca. 45’ l’uno) di “Monterossi” compie un deciso passo in avanti rispetto alla 1ª (3+3 ep.) e si dimostra più, oltre che adulta…
Un discreto film: il che è la media fra il buono per le intenzioni, ma il mediocre per la resa. Greco ha creato una macchina scenica ingessata. La recitazione, standard (persino anonima anche da parte di un grande come Orlando), si adegua a ciò. Assente è il realismo, la restituzione vitale di temi che pure lo permettevano.
Infatti la rivoluzione, naufragata, intaccava…
Trasposizione minuziosa ed elegante di un bel romanzo storico di Leonardo Sciascia ambientato nell'effervescente periodo rivoluzionario di fine Settecento.
La vicenda (vera) del prete opportunista e scaltro che millanta conoscenze di arabo per procurarsi una personale ascesa sociale all'interno della gerarchia sociale ed ecclesiastica contemporanea, si intreccia alla parabola del giovane…
E' scomparso il regista Emidio Greco, forse molti non lo conoscono (complice il fatto che ha girato pochi film e poco commercializzati) ma era stato, tra le varie cose, assistente di Roberto Rossellini. E' nato a…
Sarebbe stato davvero un bel mediometraggio, questo Il consiglio d'Egitto: bastava ridurre la durata della pellicola a un terzo o a un quarto (così com'è sfora abbondantemente le due ore, attestandosi verso i centotrentacinque minuti) e il gioco era fatto. Perchè il romanzo di Sciascia da cui Emidio e Lorenzo (il figlio) Greco traggono la sceneggiatura per questo film, è un sottilissimo atto…
Che l’Italia fosse stata fatta e bisognava fare gli italiani, è una citazione più che abusata. Adesso, a breccie e stendardi fermi, magari mi è possibile ribaltarlo questo luogo comune. Un luogo comune che lascia…
sicuramente in una canzone dei mitici B-52's si parla di una debbie queen of the drive-in. o forse era regina di las vegas. non ricordo bene. a me è rimasta impressa una fantomatica regina del drive-in, che…
alla fine del 1700 in sicilia si alternano vicerè su vicerè ma tutto rimane inalterato. il clero e la nobiltà detengono il potere assoluto su cose e persone. in questo schema fossile dove in pochi stan bene e in molti stanno male, si muove un pretuncolo che sbarca il lunario leggendo il futuro alle persone guardando nella carne di un macellaro, salvo poi portarsela a casa,…
Detto in breve... un film pessimo. Sceneggiatura lenta e arzigogolata, inquadrature che sembrano girate con un singolo attore e incollate alla belle e meglio. Non lo salva nemmeno Silvio Orlando, a cui si potrebbe solo chiedere come ha fatto a farsi coinvolgere in siffatto progetto.
L'abate Vella (Silvio Orlando), considerato un fine conoscitore della lingua araba, è impegnato nella traduzione a dir poco arbitraria di alcuni codici. Lui bleffa e la cosa gli riesce anche bene dato che nessun membro della nobiltà siciliana sa cosa sia l'arabo. Vella si domanda : "se i nobili mi rispettano perchè non dovrebbero anche temermi ?" Ed ecco uscire dalla…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (2) vedi tutti
VOTO : 6 Elegante ma anche un pò troppo patinato e lungo.
commento di supadanyrispota a Kurtz. Liberissimo…
commento di denis