Regia di István Szabó vedi scheda film
Un film che risente troppo della sua provenienza teatrale, e quindi tutta la drammaturgia è delegata ai dialoghi, che sono feroci, ma non danno luogo alle emozioni.
Il tema è quasi, in più piccolo quello di Vincitori e Vinti e si affronta il tema della scelta di vita di un artista, toccando anche temi scabrosi con persoanggi come Von karjan.
Il regista non è nuovo a questo tipo di tema, ma senz'altro aveva fatto meglio in Mephisto. La particolarità di regia e sceneggiatura è che nessuno di noi è ancorato ad uno dei due personaggi, ambedue vivono di contraddizioni evidenti, per cui la nostra scelta è impossibile e piena di dubbi.
Da ricordare l'immagine documentaristica che chiude il film in cui Furtwangler si pulisce la mano dopo averla stretta a Goebbels
Un incontro scontro fra il grande diretore d'orchestra Furtwangler e il maggiore americano Arnold
L'ebreo che è pieno di pietà
La ragazza che ha subito la deportazione
Bravo e diverso nei avri momenti
Feroce, antipatico, ma bravo
Non ha saputo dare il taglio cinematografico che meritava, ed abbiamo un film prettamente teatrale
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