Regia di Paolo Costella vedi scheda film
Gennaio e Marzo 1999: il mensile Ciak pubblica una “strana” inserzione pubblicitaria che reclamizzava la futura uscita di un film, “Amore con la S maiuscola”, se soltanto il tizio raffigurato nella pseudo-locandina fosse riuscito a trovare un produttore… e così ecco stampati numeri fissi, del fax e del cellulare.
“Soltanto” tre anni dopo il sogno si è avverato ed il tizio della locandina, Pasquale Falcone, è riuscito a realizzare il suo lungometraggio: l’ha scritto, l’ha interpretato e si è circondato di collaboratori validissimi dai produttori Marco Risi e Maurizio Tedesco della Trio International agli sceneggiatori Anna Pavignano ed Enzo De Caro; dagli attori Biagio Izzo (Bodyguards), Lunetta Savino (Liberate i pesci) e Ana Cristina De Oliveira (la protagonista che urla “Drive” ad un attonito Harrison Ford in un famoso spot pubblicitario) al regista Paolo Costella. Il risultato? Una commedia divertente, tutta da ridere, né scandalistica e né morbosa sulle trasgressioni, i giochi di coppia e gli intricati scherzi del cuore!
Gaetano (Pasquale Falcone) ed Angelo (Biagio Izzo) sono amici d’infanzia ma, adulti, il primo rimane a Cava dei Tirreni (conosciuta nel mondo come “la piccola Svizzera” e fotografa egregiamente da Massimino Pau) dove apre un locale simpaticamente “trasgressivo” e si sposa con Carmela (Lunetta Savino) una donna tutta casa e famiglia; mentre l’amico si trasferisce a Milano dove sposa la bellissima modella Isabel (Ana Cristina De Oliveira) ed apre un locale stile new age che fallisce miseramente. E così i coniugi “nordisti” fanno ritorno al paesello del sul ritrovando, al di là delle più pessime previsioni, una nuova e più viva realtà provinciale.
Ma l’Amore con la A maiuscola va spesso a zonzo con la S maiuscola di Sospetto e la G di Gelosia ed inevitabilmente le coppie dei due amici, che per motivi diversi si barcamenano tra piccoli malumori ed incomprensioni, si ritroveranno coinvolti in uno strampalato gioco di scambio delle coppie dagli esiti disastrosi ed esilaranti. Non è solo l’amore coniugale però ad entrare in crisi: l’amicizia dei due amici vacilla sotto il pesante fardello di un inganno ordito da Angelo ai danni di Gaetano ma l’happy end fa subito capolino per chiudere in allegria una storia “leggera” e mai banale o stupida.
Parte del merito va sicuramente riconosciuto alla regia di Paolo Costella (sempre lui dietro l’intelligente ma poco apprezzato esordio della Gialappa’s al cinema con “Tutti gli uomini del deficiente”) capace di mettersi al servizio di una storia riuscendo nella titanica impresa, per la nostra “limitata” produzione cinematografica, di dirigere con garbo, senza sbavature e con i giusti tempi una commedia mai approssimativa nella caratterizzazione dei personaggi (come Fofò, il figlio “gaio” della portiera interpretato da Gianni Ferreri, onnipresente e validissimo “testimonial” di questa sorta di “nouvelle vague” della giovane commedia italiana che annovera tra i suoi successi pellicole come “Incantesimo napoletano” o “Ribelli per caso”) e mai scivolando sulle facile scorciatoie della volgarità o della sciatteria. Insomma un vera Commedia con la C maiuscola!
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