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Il paese del silenzio e dell'oscurità

Regia di Werner Herzog vedi scheda film

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La recensione su Il paese del silenzio e dell'oscurità

di zombi
8 stelle

attraverso la persona di fini straubinger e con essa tentiamo una primigenia conoscenza dei sordo-ciechi e di quello che può essere il loro mondo. fini straubinger non è nata così, lo è diventata da bambina e poi da adoloscenza, a seguito forse di una rovinosa caduta che fece da bambina. con la voce di rolf illig(non quella diretta di herzog)è come se facessimo domande a fini e a tutte le altre persone della comunità sordo-cieca della baviera di cui veniamo a conoscenza con il lavoro della donna come "ambasciatrice" di questo mondo sconosciuto. herzog inizia il suo avventuroso viaggio alla scoperta della terra e oltre, da una zona parallela sconosciuta e difficile da sondare, come appunto l'universo interno delle persone sordo-cieche. come dice fini straubinger, lei nonè totalmente nel buio, così come non è totalmente sorda. le sue orecchie, sono continuamente oberate da un'infinità di suoni diversi che vanno dai ronzii agli scricchiolii e tutti fastidiosamente costanti nella sua vita. grazie al suo lavoro di rappresentante, questa donna battagliera che ha passato gran parte della sua vita immobile in un letto, gira la baviera con la sua accompagnatrice e traduttrice, portando aiuti e sostegno a persone come lei, che magari sono abbandonati in una struttura psichiatrica perchè in zona non ci sono altre strutture capaci di accoglierla. elsa fehrer completamente esaliatasi dal mondo che la circonda(la struttura psichiatrica e i degenti malati di mente) disimparando ciò che aveva assimilato quando viveva e comunicava con la madre ora morta(difesa contro una malattia che non le appartiene). oppure i ragazzini nati sordo-ciechi ai quali la cosa più difficile da far apprendere sono le astrazioni come libertà, bontà e felicità. herzog spesso lascia parlare fini, ma si concentra su ciò che accade dietro a lei, come quando verso la fine, seguiamo il trentacinquenne heinrich fleischmann che vive con la madre anziana in un ospizio, vagare per il giardino e relazionarsi con un albero. heinrich non vuole avere a che fare con nessuna persona se non con sua madre. forse è successo qualcosa con qualcuno di cui sua madre non è a conoscenza. e quando la camera a mano di herzog gli gira attorno, heinrich la sente, si gira come a guardarla, sentendola. come dice la recensione di filmtv, "condizione estrema e pressoché insondabile", ma sfida assolutamente nelle corde di un giovane herzog che affronta un documentario come non solo come un insieme di fotogrammi che serve a divulgare qualcosa. c'è in lui una ricerca che va aldilà del sensazionalismo, come quando fini con la sua amica julie e i rispettivi accompagnatori fanno per la prima volta un volo in aeroplano e julie si esalta come se vedesse le sommità innevate sotto di loro. 

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