Regia di Werner Herzog vedi scheda film
VOTO 8,5 PROFONDO (Tv 1 Novembre 2011)
Vedo un sentiero attraversare un campo di grano tagliato, nel cielo corrono le nuvole...
Questo straordinario film-documentario di Herzog è composto da due entità distinte ma complementari. La prima è un documento straordinario di una donna capace di reagire al destino avverso, dando visibilità ad una disabilità poco conosciuta, dove la riabilitazione dettata dalla consapevolezza scientifica del disagio può essere decisiva. L'altra è una riflessione estrema di un'artista visuale e sonoro sulla negazione stessa dei due sensi alla base della propria arte. Il regista cinematografico cerca di ricreare un mondo con le proprie percezioni, il sordocieco parte da un altro punto di vista per arrivare allo stesso risultato. Capire, codificare, esprimere. Poi c'è il disagio. Il dramma travolge lo spettatore e la commozione arriva inesorabile, ma i toni non sono mai ricattatori e patetici così i sentimenti e le emozioni si trasmettono puri. Lo sguardo di Herzog non è mai compassionevole ma anzi rispettoso e complice, azzerando la visione, togliendo la banalità dello sguardo intercettando l'essenza del vedere e della solidarietà umana. Difficile trattenersi di fronte a questa storia e a persone di tale grandezza. A 29 anni il regista realizza uno dei suoi film migliori con una profondità ed un rigore a volte sconvolgenti.
Il resto era solitudine, solitudine nera...
Racconta Fini Straubinger, ricordando i primi anni passati a letto completamente cieca.
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