Regia di Kenneth Branagh vedi scheda film
Dopo il deludente Assassinio sul Nilo, Assassinio a Venezia è una bella conferma di quanto di buono si era visto stilisticamente con Assassinio sull’Orient Express con in più la novità di un film ispirato soltanto molto lontanamente dall'opera di Agatha Christie. Infatti, del romanzo da cui si dice ispirato, Hallowe’en Party (Poirot e la strage degli innocenti in italiano), non vi è quasi nulla, soltanto il nome di alcuni personaggi, un accenno alla festa di Halloween e al giardino e poco altro. Per certi versi sembra ispirarsi a diverse opere della Christie, mixate a elementi originali per costruire una nuova trama. Il risultato penso sia quello meglio riuscito di questa trilogia di Kenneth Branagh su Poirot e su cui mi piacerebbe che il regista puntasse ancora nel caso continuasse a interpretare l’ispettore belga, poiché così può dare maggior spazio alla fantasia nel creare le immagini che più gli aggradano. L'atmosfera tesa e cupa fin dall'inizio, con un’ambientazione in un'antica dimora affascinante e tenebrosa al tempo stesso, ogni tanto sfocia in tinte horror piuttosto soft che possono essere apprezzate anche da chi come me non è amante del genere, soprattutto grazie al fatto che alla fine tutto trova una spiegazione logica.
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