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Assassinio a Venezia

Regia di Kenneth Branagh vedi scheda film

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La recensione su Assassinio a Venezia

di imperiormax89
7 stelle

Quando il soprannaturale mentale affronta il raziocinio della mente stessa.

1947. Il famoso investigatore Hercule Poirot, in ritiro a Venezia, viene invitato da una sua vecchia amica e scrittrice ad una festa in maschera in un palazzo, seguita poi da una seduta spiritica. Essendo lui razionale e scettico al soprannaturale tenterà di smascherare tale pratica. A seguito però di un brutale omicidio il nostro investigatore tornerà all’opera tra interrogatori, indagini e misteriose ed angoscianti presenze che metteranno alla prova il suo raziocinio.

Riccardo Scamarcio, Camille Cottin, Jude Hill, Tina Fey, Kelly Reilly, Emma Laird, Ali Khan, Kyle Allen

Assassinio a Venezia (2023): Riccardo Scamarcio, Camille Cottin, Jude Hill, Tina Fey, Kelly Reilly, Emma Laird, Ali Khan, Kyle Allen

 

Solo un paio di cose mi avevano incuriosito.

In primis l’insolita atmosfera horrorifica e cupa che quasi mi ricordavano The Conjuring e la durata di un’ora e tre quarti. Infatti ci sono almeno tre momenti di tensione ben costruiti, altri seguiti da un paio di jumpscare niente male davvero, una fotografia più scura con le luci delle lampade e delle candele più calde del solito, delle inquadrature oblique presenti soprattutto negli interni e nei momenti più tesi e un omicidio spettacolare.

La durata modesta invece è a favore di una storia più concentrata nelle indagini principali e meno in sottotrame secondarie, cose fin troppo presenti in Assassinio sul Nilo.

scena

Assassinio a Venezia (2023): scena

 

La regia di Branagh c’è tutta, così come le sue tipiche inquadrature, il ritmo è quello giusto anche se in un paio di momenti si perde in pochi minuti dove non succede granché, ma che riesce a ripartire bene anche grazie alla sottile ironia di Poirot. In più le inquadrature oblique che all’inizio sembravano di troppo, alla fine avranno senso.

Gli attori sono bravi, Riccardo Scamarcio è accettabile nonostante continui a doppiarsi da solo (facendo orecchiabilmente schifo) e interpretano dei personaggi molto interessanti, squadrettati e che nascondo sempre qualcosa. Certo, ad un certo punto un paio di loro faranno qualcosa di troppo forzato e precipitoso che non mi ha convinto più di tanto, nonostante la caratterizzazione palese.

Hercule Poirot è più metodico del solito, più introspettivo e più in balia degli eventi soprannaturali che quasi metteranno in discussione le sue certezze tra fede e fatti.

I colpi di scena non mancheranno, alcuni misteri verranno risolti in maniera più che credibile anche grazie agli indizi chiave. Qualcuno troverà il movente del colpevole forse un po’ banalotto, ma seguendo la storia in realtà la cosa è comprensiva.

Kenneth Branagh

Assassinio a Venezia (2023): Kenneth Branagh

 

Stavolta il terzo film è decisamente meglio dei due precedenti, o meglio fa’ storcere meno il naso anche grazie ad una fortuita componente horror che funge da pretesto per accompagnare bene quella gialla.

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