La recensione su Ice Road Killer

di undying

4 stelle

Thriller on the road a destinazione televisiva con un buon inizio, seguito però da una prevedibile e noiosa serie di lunghe pause con dialoghi interminabili e pochissima azione. Di tensione, quindi, nemmeno l'ombra. Più che un film vero e proprio, un buon riempitivo per una valanga di spot pubblicitari.

Helen (Sarah Allen) decide di trascorrere assieme alla figlia adolescente, Lauren (Erica Anderson), le vacanze invernali in una baita isolata. Mentre sta andando a prendere Lauren a scuola, per poi iniziare un lungo viaggio in automobile, Helen investe accidentalmente, per fortuna senza conseguenze, Carly (Zoë Belkin) che dice di essere alla disperata ricerca di un passaggio. In realtà, d'accordo con Boyd (Connor McMahon), il suo fidanzato, Carly intende rapinare Helen, ma il proposito naufraga quando scopre che la donna ha una pistola nel vano portaoggetti della vettura. Nel frattempo un camionista (Michael Swatton) ha sbarrato la strada all'auto di Boyd e, dopo averlo assassinato, recupera il telefono cellulare della vittima. Quando, più tardi, Carly invia un messaggio al suo ragazzo, ottiene per risposta la replica del camionista che la informa di avere ucciso Boyd e che lei sarà la prossima vittima.

Modesto TV movie che inizia sulla scia di Duel (Steven Spielberg, 1971), con la variante delle strade gelate o ricoperte di neve, per poi arenarsi dopo appena venti minuti tra la camere di un albergo o all'interno di un bar. Scritto da Shawn Riopelle, autore chiaramente ispirato dalla filosofia thriller di Alfred Hitchcock, Ice Road Killer mette lo spettatore in posizione privilegiata, facendogli conoscere in anticipo il pericolo che incombe sulle tre ignare protagoniste. Peccato che in tutto il film la tensione sia una chimera, azzerata da una sceneggiatura mediocre almeno quanto la recitazione delle attrici, con esclusione della brava Sarah Allen. Restano impresse le suggestive scenografie in esterni e una regia nel complesso attraente, ma per il resto sono circa 90 minuti di prevedibili (e anche monotoni) dialoghi che oscillano tra il senso di colpa provato dalla ladra (Carly) e l'inverosimile perdono concesso da Helen, tra l'imminente maternità di un'adolescente (si scopre che Lauren è incinta) e i soliti disagi esistenziali puramente femminili (con mariti del tutto assenti o, al più, inferociti e alla ricerca di vendetta, come appunto il mediocre, per nulla spaventoso, killer alla guida del camion).