Regia di David Litchfield vedi scheda film
Paul McCartney e i suoi Wings vengono ripresi mentre eseguono materiale nuovo e hits ormai classiche nei mitologici studi di Abbey Road, a Londra. In scaletta, tra le tante, Jet, Maybe I'm amazed, Band on the run, My love, Live and let die.
Nell'agosto 1974, complice la volontà di mostrare al mondo la nuova formazione della band e di presentare i nuovi progetti discografici, Paul McCartney si rinchiude con i suoi Wings negli studi londinesi di Abbey Road e dà vita a un concerto che pesca a piene mani dalle hit già ormai notissime del gruppo. La moglie Linda, tastierista e corista, i chitarristi Jimmy McCulloch e Danny Laine, e il batterista Geoff Britton lo accompagnano in una scaletta mozzafiato in cui compaiono anche alcune chicche a sorpresa, come l'inedita Suicide che, così narra la leggenda, McCartney scrisse per Frank Sinatra e si vide sorprendentemente rifiutata. Curiosamente One hand clapping risulta una delle poche occasioni per vedere all'opera Britton, che abbandonò il progetto pochi mesi dopo, non senza aver lasciato comunque la sua traccia suonando nell'album in arrivo, Venus and Mars. Il 'rockumentary' non è di per sé nulla di eccezionale, ma non è neppure il classico live in studio farcito di successoni eseguiti impeccabilmente: c'è un'anima dilettantesca (nel senso migliore del termine), divertita dietro al film e la si può ben cogliere nei dialoghi tra i musicisti e il produttore Geoff Emerick che si svolgono fra un pezzo e l'altro. One hand clapping sarebbe dovuto essere trasmesso in televisione e diventare un album, ma qualcosa andò storto e riemerse alla luce soltanto anni dopo, sia nel formato video che in quello solamente audio, grazie ai prodigi del web. 6/10.
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