Regia di Yorgos Lanthimos vedi scheda film
Yorgos Lanthimos con tre episodi dal cuore grottesco che portano in vita Kubrick, Bunuel e Hitchcock!
A circa sei mesi da Povere Creature! Yorgos Lanthimos torna in sala con KINDS OF KINDNESS, anche stavolta affiancato da Emma Stone, Willem Dafoe e Margaret Qualley, ma con l’aggiunta di Jesse Plemons e Hong Chau. Con questo film Yorgos gira un’opera più autoriale e “difficile” alla stregua di Lobster, Canini e Il Sacrificio del cervo sacro insieme allo sceneggiatore Efthymis Filippou. Non nego una cosa infatti, un po’ la pesantezza della durata l’ho sentita che è di due ore e tre quarti e c’è bisogno di partire col fatto di avere davanti un surreale grottesco da vedere con diverse chiavi di lettura.
Comunque la trama è divisa in tre atti:
1) Un impiegato ha un rapporto a dir poco tossico con il suo capo che gli controlla praticamente la sua vita quotidiana, cosa mangiare, cosa indossare e quando scopare, tutto ciò in cambio di regali. Quando però gli verrà chiesto di fare una cosa alla quale si tirerà indietro vedrà venir meno la presa dal suo capo. Quanto sarà disposto a fare per ritornare nelle sue grazie?!
2) Un poliziotto mezzo depresso per via di sua moglie data per dispersa in un’isola deserta e confortato da una coppia di amici abbastanza particolari riceve la buona notizia che attendeva tanto. Una volta a casa però non riconosce più sua moglie in quanto cambiata nel comportamento e nei modi di fare. Seguiranno eventi al limite della follia, della possessione tossica e del surreale mentale.
3) Una coppia di agenti appartenenti ad una setta di santoni dediti all’amore libero ha il compito di cercare una donna con l’abilità di resuscitare i morti. Dopo un fatto a dir poco inquietante l’agente donna si ritroverà da sola a doverla cercare con risvolti tragicomici.
Tutti e tre hanno un fil rouge molto curioso e in fondo divertente...
In questi tre episodi Lanthimos si ispira principalmente a Kubrick, Hitchcock, Bunuel, persino Lynch, li mette insieme e tira fuori un film molto particolare in quanto racconta, come dal titolo, le svariate gentilezze dell’animo umano e quanto possono essere sia positive che negative, a seconda del punto di vista dei protagonisti. Usa molto la possessione, la tossicità e il surreale per rendere tali gentilezze molto sfumate e ci aggiunge sequenze di sesso, violenza e perché no ironiche. La regia è più asciutta, ma sempre ottima, segue i personaggi interpretati molto bene, ottime musiche diegetiche ed extra. Il montaggio è buono anche se è un po’ allungato nel terzo episodio. La sceneggiatura stavolta è più interpretativa del solito e lavora più sulle immagini e i dialoghi, per nulla didascalica, ma confesso che nonostante sia fatta molto bene ha bisogno di essere seguita dallo spettatore.
Per mio gusto preferisco di più Povere Creature!, ma non per questo lo ritengo superiore, anzi.
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