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In the Bedroom

Regia di Todd Field vedi scheda film

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La recensione su In the Bedroom

di bradipo68
8 stelle

Il dolore acquista quasi dimensione fisica,tangibile nel film di Todd Field,un dolore sordo lancinante che si presenta sotto tutte le forme,da una faccia da smargiasso sorridente,a un oggetto all'apparenza di nessun significato che acquista valore affettivo solo perchè era di chi ci ha lasciato.Qualcuno ha detto che non c'è cosa peggiore che seppellire il proprio figlio e io sono totalmente d'accordo,solo chi ha figli capisce quanto si può voler bene loro.L'elaborazione del lutto in tutte le sue declinazioni non è un tema affatto nuovo al cinema,ne hanno disquisito nel loro cinema molti grandi autori da Kieslowski(il lutto virato al blu di Juliette Binoche),ad Almodovar(la perdita di un figlio in Tutto su mia madre),passando  per arrivare anche a Nanni Moretti e la sua stanza del figlio che ha tangibili punti di contatto con questo film oppure all'ultimo Eastowood ,quello di Hereafter,in cui l'elaborazione del lutto acquista valore trascendente.Il tema non è originale ma c'è evidente partecipazione emotiva e un comparto attoriale di primo ordine che riesce a far esondare dallo schermo il senso di sconfitta che pervade il film.L'omicidio di un figlio e la consapevolezza che l'assassino non pagherà mai il suo fio conduce la coppia di mezza età probabilmente di idee progressiste a una scelta radicale che porta direttamente alla legge del taglione.Una scelta che farà inorridire tanti ma che per gran parte della popolazione americana(non dimentichiamo che il film è americano) favorevole alla pena di morte avrebbe una sua giustificazione.Ma la stessa opinione pubblica favorevole alla legge dell'occhio per occhio,dente per dente,non capirebbe quel finale in cui Tom Wilkinson nell'accingersi a incominciare una giornata come le altre,finalmente metabolizza la mostruosità che ha commesso.Quel guardare il soffitto quasi fosse del tutto svuotato di energie è l'ammissione della sconfitta dei propri ideali in favore di un impulso primigenio.L'ammissione della propria bestialità.A mio parere è la sequenza più significativa del film.Se ne La stanza del figlio il dolore veniva ultraevidenziato secondo me in maniera colpevole dal Moretti regista,Field invece cerca di evidenziare lo sforzo che si cerca di fare per ritornare alla vita normale.Lo sforzo che fanno i due genitori di continuare perlomeno a vivere nonostante la morte nel cuore.In the bedroom è uno di quei film che fanno pensare gli spettatori con un assunto controverso.L'assassino senza pietà viene ucciso allo stesso modo e stavolta in modo premeditato ,non in maniera abbstanza casuale come succedeva in uno dei capolavori di Monicelli,quel Un borghese piccolo piccolo che si attirò tante critiche proprio per la brutale vendetta che veniva messa in atto da un padre defraudato proditoriamente del proprio figlio, su cui aveva proiettato tutti i suoi sogni.La regia di Field si prende i suoi tempi,dilata il pianosequenza grazie alle eccezionali prove di Wilkinson e della Spacek,dopo una prima parte preparatoria in cui non succede nulla o quasi,si precipita in un incubo senza fondo.E i titoli di coda hanno quasi il sapore di una liberazione da tanto dolore.Con la speranza di non provarlo mai in prima persona.Finalmente un film decisamente fuori dal coro del buonismo e della politica dell'happy end a tutti i costi che impera nella fabbrica dei sogni hollywoodiana.  

Su Todd Field

regia coraggiosa che si affida a due mostri di bravura 

Su Sissy Spacek

eccellente

Su Tom Wilkinson

prova mostruosa

Su Nick Stahl

non male

Su Marisa Tomei

brava

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