Regia di Jessie Nelson vedi scheda film
Solitamente appetibile per la corsa all'Oscar per le interpretazioni,l'handicap e'sempre argomento di pellicole hollywoodiane che puntano a ricattare lo spettatore andando sul facile per tentare di commuoverlo.Non e'cinismo il mio,ma lo è quello della logica di certo filone:di cui fa parte,anche se tutto sommato non ignominiosamente,"Mi chiamo Sam",che vede l'avvocatessa Michelle Pfeiffer,bellissima,tutta grinta e carriera,ma sola in modo disperato,riconsiderare la sua vita mentre tutela un uomo con evidenti problemi mentali,padre di una bambina che gli assistenti sociali tentano di togliergli.Regia insicura,Penn molto bravo,Pfeiffer un po'meno,"I am Sam" è una classica pellicola da rubinetto delle lacrime a comando,abbina disinvoltamente due salvagente per un cinema patetico come i bambini sballottati e le persone con handicap fisici o mentali,e alla fine risulta fatto un po'meglio,ma nello stile dei film che trasmettono il pomeriggio su Canale 5,spesso fatti per le tv via cavo.
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