Regia di Jessie Nelson vedi scheda film
Sul fatto che sia un bel film non ci piove e non si discutono neppure le ottime prove degli interpreti principali, uno Sean Penn un po' sopra le righe, ma comunque da Oscar ed una Michelle Pfeiffer ben calata nel ruolo dell'avvocatessa in gamba e dal buon cuore (ma con una certa fragilità interiore tutta sua), solo che la trama a causa di un ritmo discontinuo, alterna bei momenti con altri retorici, acquisendo una capacità di emozionare limitata in quanto nonostante ci siano diverse sequenze in grado di commuovere, talvolta il tutto si rivela troppo mirato e calcolato per convincere pienamente.
La storia viene raccontata e vissuta attraverso gli occhi di una persona affetta da una forma medio-grave di autismo che diventa padre e che dopo sette anni, viene costretta per legge a separarsi dalla figlia. Chiaro che lui la ama immensamente, ma non viene ritenuto idoneo ad occuparsi di lei nonostante lo avesse invece fatto con successo per molto tempo.
Così, il film va avanti tra snervanti sequenze di battaglie legali e momenti malinconici in cui l'avvocatessa cerca di capire meglio il suo assistito affezionandosi molto a lui ed apprezzandolo per la sua infinita dolcezza e genuinità... la sceneggiatura è elegante, ben scritta, ma imperfetta poichè talvolta risulta piatta e non estranea a contenuti scontati che comunque girano sempre intorno ad uno stesso punto. Insomma, di certo è un film che merita e che ha il suo valore, ma non è comunque un capolavoro poichè troppo lungo e ridondante e con un finale non del tutto risolto, chiaro o perfino totalmente credibile.
Bella, del resto non poteva essere altrimenti coi Beatles di mezzo!
Bravissimo, fa molto actor studio.
All'altezza del ruolo affidatole. Brava.
Brava.
Bravina, ma nulla di che.
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