Regia di Vincente Minnelli vedi scheda film
Garbata e divertente cronaca dei tormentati sviluppi del matrimonio tra un cronista sportivo ed una disegnatrice di moda, tratteggiata da Minnelli fondendo il fascino della sophisticated comedy degli anni Trenta con il gusto per la gag scoppiettante, scritta da George Wells da un'idea della costumista premio Oscar Helen Rose per affidarlo alla coppia di interpreti formata da James Stewart e Grace Kelly: il progetto saltò e Minnelli, subentrato per la regia al posto di Joshua Logan, decise di affidarsi al duo Peck-Bacall. Nonostante le premesse travagliate, La donna del destino riesce a proporsi con quell'originalità nella messinscena e la cura dei dettagli (aggiudicandosi, tra l'altro, l'Oscar per soggetto e sceneggiatura) tipiche del suo autore, conservando oltre tutto un'efficace veste spettacolare ed un'eleganza formale a cui le smaglianti scenografie dei fidati E. Preston Ames e William A. Horning e la fotografia impeccabile di John Alton donano ulteriori e preziose suggestioni visive. Non un capolavoro del genere, indubbiamente, ma un'operina vivace e coinvolgente, oltre che, in alcuni momenti, amabilmente spassosa.
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