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Monsters & Co.

Regia di Peter Docter vedi scheda film

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La recensione su Monsters & Co.

di supadany
9 stelle

Monsters & Co.” è un film fondamentale nell’evoluzione dell’animazione in genere e della Pixar nello specifico, una sorta di prototipo che non s’accontenta più di essere destinato al consumo in loop da parte dei più piccoli ma che ci tiene a conquistare un po’ tutti.

Ed è così che ci appare come un pozzo inesauribile di possibilità che non si dimentica di nessuna emozione.

A Mostropoli, la principale fonte di energia è la paura sintetizzata dalle urla dei bambini e Sulley, coadiuvato dal suo assistente Mike, è uno specialista del settore.

Però anche gli stessi mostri hanno paura dei bambini che credono essere pericolosi e quando per un disguido la piccola Boo entra nel loro mondo toccherà ai due riportarla a casa prima che si verifichi qualche disastro irrecuperabile.

Nel frattempo scoprono anche che i cuccioli di uomo non sono così funesti come si racconta.

 

 

Uno dei primi film Pixar, forse il primo, con qualche ambizione in più che non soddisfare semplicemente i gusti dei più piccoli che comunque, per inteso, non rimangono certo a bocca asciutta.

Un’idea formalmente semplice che nella pratica diventa puramente geniale, vengono abbattuti confini e valicati i pregiudizi, il diverso etichettato come un pericolo non è detto che poi lo sia e la piccola Boo (spettacolare) e Mike sono ottimi per evidenziare questo, un occhio non ancora inquinato che può far sperare in un futuro meno discriminante.

Poi attorno alle possibili considerazioni, che attecchiscono anche nella sfera dell’amicizia, vi è davvero un mondo, non solo in riferimento a quello dei mostri creato con attenzione spremendo i colori della tavolozza, ma anche solo parlando di dettagli sui quali ci si sbizzarrisce e che regalano sempre qualche nota in più visione dopo visione, sintomo di un’inventiva d’eccezione.

Tutto accompagnato da un campionario di umorismo su partitura scatenata con Sulley e Mike a formare una coppia da “buddy movie”, due personaggi così differenti, a partire dalla stazza, che riescono a trasmettere il miracolo della scoperta, con le risate che soppiantano il terrore.

E’ insomma un continuo fiorire dell’immaginazione, con il tocco finale di candida e splendida poesia che scardina anche il cuore più inscalfibile che, assieme ai successivi ed imperdibili titoli di coda, tra ciak “scartati” ed un regalo pensato “ad hoc”, definisce definitivamente i contorni di un bellissimo ricordo.

Benvenuti nella fabbrica dei sogni.

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