Espandi menu
cerca
To Catch a Killer: L'uomo che odiava tutti

Regia di Damián Szifron vedi scheda film

Recensioni

L'autore

mck

mck

Iscritto dal 15 agosto 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 206
  • Post 137
  • Recensioni 1147
  • Playlist 323
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su To Catch a Killer: L'uomo che odiava tutti

di mck
7 stelle

The noise of the moron, the silence of the beef.

 

 

Una manciata di belle intuizioni compositive di regìa (e pure di sprazzi umoristici rimarcabili:"Il sindaco era ancora sindaco nel sequel: questa è la lezione di Jaws!") subliminalmente accompagnano, costellano e puntellano almeno per ¾ questo “il Silenzio dei Vitelli”, ovvero “To Catch a Killer”, già (la lavorazione è stata un poco sfilacciata a causa della pandemia di coronavirus) “Misanthrope” (titolo di lavorazione riferito tanto alla protagonista quanto all'antagonista), scritto dal regista e montatore Damián Szifron (“Relatos Salvajes”, “los Simuladores”) con Jonathan Wakeham (“Midas Man”) e interpretato da Shailene Woodley (“the Descendants” e i prossimi “Three Women” e “Ferrari”), che co-produce, con Ben Mendelshon (“BloodLine”, “the Outsider” e il prossimo “the New Look”), entrambi encomiabili, ed è un vero peccato che il film non inevitabilmente sbrachi negli ultimi 25 minuti, periodo di tempo comunque abitato in gran parte da un letteralmente sontuoso Ralph Ineson (Game of Thrones, the Witch, the Green Knight, Macbeth, the Creator).

 

Shailene Woodley

To Catch a Killer (2023): Shailene Woodley

Ben Mendelsohn

To Catch a Killer (2023): Ben Mendelsohn


Completano il cast Jovan Adepo e Richard Zeman, mentre la fotografia è di Javier Juliá (“Relatos Salvajes”, “Argentina, 1985”), le musiche sono del coen-haynes-jonze-mcdonaghiano (più “Before the Devil Knows You're Dead”, “Olive Kitteridge” e Catherine Called Birdy”) Carter Burwell e Montreal è il body-double di Baltimora.

 


Il primo minuto dei titoli di testa, con le voci fuori campo parzialmente extra-diegetiche tratte dagli spettacoli televisivi, radio e web in attesa del capodanno post-pandemico è volutamente straniante e troverà ragion d’essere collegandosi con la “morale” del pre/sotto-finale (quella specifico-generale è racchiusa nella frase: "Il potere è conteso tra chi lo merita e chi lo adora: è una lotta perpetua!") relativa all’esplicitazione della natura psicologica del serial killer di massa.

 


The noise of the moron, the silence of the beef.

 


Primi ¾ da **** e ultimo ¼ da ***.  

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati