Regia di Andy Warhol vedi scheda film
Un film incredibile, il primo che vedo di Warhol. La prima reazione in me suscitata è stata quella di una forte perplessità. Nulla è scontato e lineare. Nè la trama, nè i dialoghi (soprattutto i dialoghi), nè le psicologie dei personaggi, nè l'ambientazione. Un film completamente differente da qualunque cosa abbia finora visto in vita mia. E forse per questo un tantino ostico, impegnativo da seguire. Il montaggio è sporco e disordinato. La fotografia ostentatamente trascurata. Strani rumori fuori campo (?) vengono continuamente avvertiti dallo spettatore. Ma è la trama a costituire forse il maggior motivo di interesse nei confronti di questo film. Un gruppo di cowboys belli, liberi e gay arrivano in uno sperduto villaggio dell'Arizona, abitato da una diafana e folle prostituta, il suo protettore/balia e uno sceriffo che per arrotondare si traveste da Pocahontas a caccia di clienti dai gusti un pò particolari. Il titolo indica la condizione esistenziale dei cowboys protagonisti del film, talmente attaccati al proprio stile di vita, al loro sesso sfrenato, alla loro libertà, da poter amare solo ed esclusivamente se stessi, ed essere quindi irrimediabilmente soli.
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