Regia di Werner Herzog vedi scheda film
Registra estremo e un po' matto, punta di diamante (con Fassbinder e Wenders) del cosiddetto "nuovo cinema tedesco", Werner Herzog ripercorre le tappe della vicenda che lo portò a lavorare per cinque film con il suo attore-feticcio, Klaus Kinski. In un viaggio con pochissime testimonianze e costantemente raccontato in prima persona, Herzog snocciola aneddoti sul genio attoriale, la megalomania, la personalità ipertrofica e metodica, le manie ossessive come quella di pulirsi con l'alcol dopo ogni stretta di mano, l'isteria, l'egocentrismo assoluto ma anche la sensibilità di Kinski. Il documentario è un viaggio in alcune delle location usate per i loro film, cinque in tutto: Aguirre, furore di Dio, Nosferatu, Woyzeck, Fitzcarraldo e Cobra verde. Agli spezzoni delle pellicole si aggiungono i backstage, le liti furibonde, le esplosioni d'ira di Kinski, ma anche il confronto con le culture indigene, la ricca aneddotica (a cominciare dai mesi di convivenza dei due negli anni '50), che culmina nel racconto in cui, durante la lavorazione di Fitzcarraldo, gli indios proposero a Herzog di uccidere il suo nemico più caro.
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