Regia di Michael Mann vedi scheda film
La storia di Cassius Clay (Smith), ribattezzatosi Muhammad Alì da quando sposò la causa dell'islamismo. Il regista Michael Mann si sofferma sugli episodi topici della sua vita: l'amicizia con Malcolm X, la personalità teatrale del protagonista, le donne della sua vita, la renitenza alla leva con tanto di persecuzione maccartista e gli incontri sul ring. La sua parabola sportiva viene raccontata dagli esordi agli incontri con Joe Frazier e infine con George Foreman a Kinshasa, nello Zaire nel 1974, quando Alì si riprese il titolo di campione dei pesi massimi che la giustizia gli aveva portato via. Interessato più a fare spettacolo che a ricostruire filologicamente la personalità e la vita del protagonista, Mann trascura la dimensione più spiccatamente politica di Clay, relegando ai margini la rivendicazione della sua negritudine ed enfatizzando gli aspetti più folcloristici. Se si chiude un occhio su questa gigantesca omissione narrativa, si spalanca l'altro occhio sulla bellezza delle immagini dal ring e ci si meraviglia davanti alla prova d'attore di Will Smith.
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