Regia di Michael Mann vedi scheda film
Ho un’immensa stima di Michael Mann, che considero uno dei migliori registi americani in circolazione, ma devo ammettere che questo suo “Alì” non mi è piaciuto per niente. Un film interminabile, dalla sceneggiatura ondivaga e frammentaria, con dialoghi ridotti all’osso e spesso incomprensibili, che non riesce a chiarire storia, contesto e personaggi in maniera adeguata, lasciandoli, dopo ben due ore e mezza, sospesi in una sorta di limbo. Nel film vengono raccontati solo dieci anni della vita del pugile, glissando totalmente sull’infanzia, sulla formazione e i rapporti familiari e questo non aiuta la comprensione degli eventi. Il film non regge nemmeno nelle parti di azione: le scene di combattimento sono fredde e quasi mai appassionanti e l’unica cosa che sembra riuscire bene al regista è inanellare una serie infinita di immagini bellissime (e fin troppo patinate), accompagnate da splendide (ed interminabili) canzoni soul. Insomma: un film lunghissimo e irrisolto. Se vi affascina il personaggio di Alì, fareste molto meglio a recuperare lo splendido documentario “When we were kings” di Leon Gast, che racconta in maniera sublime (e decisamente meglio di quanto fa Michael Mann con la sua ricostruzione) l’epico incontro Alì-Foreman a Kinshasa.
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